COSENZA «Come al solito la burocrazia “inceppa” per usare un eufemismo, l’azione delle amministrazioni; a Cosenza da ben 3 mesi non vengono retribuiti assistenti sociali, amministrativi, educatori professionali per i minori, consulenti impegnati nel contrasto alla dispersione scolastica e nel sostegno a ragazzi in difficoltà – nonostante le risorse economiche provengano da flussi esterni alle casse di Palazzo dei Bruzi colpite dal dissesto, come “Fondo Povertà” e PON “Inclusione” – siano stati erogate normalmente alle scadenze previste ed incamerate dagli uffici comunali». E’ quanto sostiene, in una nota, Guglielmo Nucci Segretario Provinciale Ugl. «Settori cruciali dunque, specie in questa fase di crisi – scrive – dato che diuturnamente hanno a che fare con persone in serie difficoltà: anziani, donne con figli, disabili e persone fragili; a cui vengono assicurati l’erogazione di buoni spesa per il sostegno alimentare alle famiglie, fitto casa, assegni in maternità, RdC».
«Nelle ultime settimane poi la mole di impegni è aumentata con l’emergenza profughi ucraini che ha già portato ad organizzare l’accoglienza di centinaia di loro. In sostanza ci si occupa di chi ha veramente bisogno e tuttavia si è poco considerati dalla stessa burocrazia di Palazzo dei Bruzi forse perché ci si trova in “periferia” a via degli Stadi, o perché gli operatori del welfare non sono di ruolo ma debbono comunque intervenire spesso anche di sabato e domenica per risolvere liti familiari e gravi situazioni di degrado anche in correlazione con Magistratura e le forze dell’Ordine». Tuttavia, per l’Ugl di Cosenza, «ben oltre ormai i fatidici “100 giorni” dall’insediamento, la nuova Giunta non riesce ad avviare, almeno parzialmente, a soluzione i problemi che più preoccupano e colpiscono i cittadini: viabilità, arredo urbano, pavimentazione, pulizia verde pubblico (e gestione rifiuti in generale), la questione delle carenze di personale in primis agli sportelli dell’Anagrafe e fra i Vigili, falcidiati da pensionamenti, trasferimenti, tagli da dissesto e malattie. Ovviamente non si pretende che le emergenze vengano fatte scomparire tutte insieme e “magicamente” ma che agli annunci seguano i fatti (es. strade groviera, marciapiedi divelti, invasi da sterpaglie, e non solo in “periferia”, pavimentazione precaria persino sul corso principale) che i lavori iniziati vengano terminati (riapertura del tratto di via Roma) e che “si torni a chiedere” alle Istituzioni centrali, l’assunzione urgente nei settori a rischio per tamponare, quanto meno le situazioni più gravi».
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