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l’intimidazione

Catanzaro, colpo di pistola contro il Centro sociale Aranceto

La denuncia della presidente Mantelli: «La nostra presenza contro la povertà educativa dà fastidio». Solidarietà dalla politica

Pubblicato il: 14/04/2022 – 13:34
Catanzaro, colpo di pistola contro il Centro sociale Aranceto

CATANZARO «Eravamo consapevoli di essere una spina nel fianco. Di dare fastidio, ma non fino a questo punto. Da anni indirizziamo la nostra attività, consapevole e appassionata, a sostegno delle bambine e dei bambini di ogni fascia sociale ed etnia, convinti che la partecipazione e l’istruzione siano strumenti privilegiati per favorire l’inclusione sociale. Continuiamo a farlo, da anni, anche nel quartiere Aranceto attraverso progetti come “Vicino a te”, finanziato dall’impresa sociale “Con i bambini” proprio a contrasto delle povertà educative. Ma ieri sera, proprio a chiusura di un’altra importante e riuscita giornata di lavoro dei nostri maestri di condominio, nel Centro sociale di Aranceto, abbiamo avuto contezza di quanto la nostra azione e il nostro impegno diano fastidio: qualcuno ha esploso un colpo di pistola verso la struttura dove erano ancora presenti i nostri operatori”. A rendere noto l’accaduto è la presidente del Centro calabrese di solidarietà, Isolina Mantelli, in seguito alla denuncia sporta alla stazione dei carabinieri di Santa Maria.
«Un colpo di pistola esploso, a quanto pare, da un minore, che dopo essere entrato nella struttura del Centro sociale è scappato, scavalcando il recinto – spiega la presidente Mantelli -. Perché la nostra attività che si rivolge ai più piccoli per toglierli dalla strada, per fargli capire come c’è una strada diversa dalla delinquenza, che l’istruzione è l’unica via di salvezza al destino segnato di una vita spesa nell’illegalità, dà fastidio ai grandi: agli adulti che vogliono condannare i propri figli ad una esistenza fatta di degrado sociale e galera. Ma parliamo dei genitori dei bambini e delle bambine che frequentano il nostro centro, con i quali non abbiamo mai avuto problemi. Anzi. Quel bossolo rimasto inesploso nel cortile del centro sociale dove poche ore prima bambini e bambine ridevano insieme senza diseguaglianze, con le stesse opportunità e gli stessi diritti ad un futuro migliore, è il chiaro segno che i progetti del Centro calabrese di solidarietà sono un pericolo per quanti difendono lo status quo del quartiere zona franca della criminalità organizzata, nelle mani di pochi che non vogliono far entrare un raggio di sole di cambiamento e speranza. Quel colpo di pistola è un atto intimidatorio che non ci spaventa. Ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti, a partire delle Istituzioni – afferma ancora la presidente Isolina Mantelli – deve essere immediatamente installato un sistema di videosorveglianza che al momento non esiste, e con chiediamo con urgenza al Comune: i nostri operatori devono essere messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza. La sfida è colmare il divario di opportunità, che l’emergenza Covid-19 ha reso ancora più evidente nei contesti più deprivati, grazie a un ecosistema formativo costruito su azioni sinergiche tra scuola, università e comunità educante. E questo – conclude la presidente – non possiamo farlo da soli. Chiamiamo in causa il Comune, la Provincia e la Regione. E prima di tutto i candidati sindaco di Catanzaro. Ha ragione Renzo Piano: serve una nuova architettura, per ricucire le periferie. Ma i sindaci finora le hanno abbandonate. Troppo impegnati a caccia di eventi e di carriere politiche: non bastano i proclami da campagna elettorale, bisogna agire, prima di tutto non lasciando soli gli operatori del sociale che come quelli del Centro calabrese di solidarietà ci mettono la faccia e il cuore senza chiedere niente a nessuno».

Montuoro: «Non lasceremo solo il centro»

«Sono rimasto molto colpito dalla notizia denunciata dalla presidente del Centro calabrese di solidarietà, Isolina Mantelli: un colpo esploso contro la struttura che sorge nel cuore del quartiere Aranceto, il centro sociale dove gli operatori del CCS svolgono importanti attività progettuali contro la povertà educativa e per l’integrazione». È quanto afferma il consigliere regionale Antonio Montuoro, segretario della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta che, si legge in una nota, «appresa la notizia dello spregevole gesto intimidatorio ai danni del CCS, ha telefonato alla presidente Isolina Mantelli per esprimere solidarietà e vicinanza a tutti gli operatori e gli educatori del Centro».
«Di alcune zone delle città ci si occupa con superficialità – è detto – il più delle volte solo per casi di cronaca, tralasciando la ricchezza di progettualità delle associazioni e dei comitati di quartiere, come quelle svolte dal Centro Calabrese di solidarietà proprio attraverso il progetto “Vicino a te”, per esempio con cui si promuove l’alleanza, le competenze e la capacità d’innovazione della Comunità educante nel quartiere Aranceto di Catanzaro attraverso l’attivazione di spazi pedagogici, culturali, sportivi e di ristrutturazione dei rapporti sociali volti a contrastare la povertà educativa e l’isolamento dei minori residenti. E’ questo che evidentemente ha dato fastidio alle famiglie che considerano il quartiere la zona franca dove svolgere senza disturbo le proprie attività illecite, utilizzando i propri figli minori come manovalanza. A questo si aggiunge che le periferie, come le vediamo e le intendiamo, sono il frutto di dinamiche di espulsione in senso lato, dalla precarizzazione all’erosione dei diritti di cittadinanza».
«L’esclusione tende sempre più a manifestarsi in rapporto alla concentrazione delle nuove “classi pericolose” – aggiunge – quale surplus di umanità difficilmente integrabile alle necessità del nuovo assetto socio-economico. E una realtà che il Centro calabrese di solidarietà contrasta, lavorando per dare una prospettiva diversa ai bambini che crescono in questi contesti, viene vista come un ostacolo al perpetrarsi di questo stato di cose».
«Siamo al fianco degli operatori, degli educatori dei volontari di questo straordinario Ente – conclude – e della sua presidente, pronti a fare la nostra parte per mantenere alta l’attenzione sul fenomeno e la necessità di intervenire: il Centro calabrese di solidarietà non può essere lasciato solo. Nei prossimi giorni visiteremo la struttura interessata dall’atto intimidatorio e programmeremo assieme delle concrete azioni di sostegno».

Granato: «Fatto gravissimo»

«Quanto è accaduto ieri nel Centro sociale del quartiere Aranceto, al termine delle attività di progetto svolte dal Centro calabrese di solidarietà è un fatto gravissimo, e la dice lunga sullo stato di degrado e abbandono in cui versano le periferie a sud della città. Esprimo vicinanza agli operatori dell’Ente no profit guidato dalla presidente Isolina Mantelli, che svolgono un’aziona di recupero e integrazione meritoria a sostegno di bambini che solo attraverso l’istruzione possono essere strappati dalle grinfie della criminalità organizzata». È quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato. «All’avvicinarsi di ogni campagna elettorale i candidati sindaci si spendono i proclami e progetti per recuperare le periferie, zone franche dello spaccio e della prepotenza criminale, per poi dimenticarsi dei cittadini che vivono nei ghetti del disagio – ha detto ancora la senatrice Granato -. È il momento di dare spazio alla concretezza: prima di tutto installando un sistema di video sorveglianza funzionante, e quindi garantendo controlli oltre che potenziando la presenza delle Forze di Polizia».
«Gli operatori del Centro calabrese di solidarietà non possono essere lasciati soli – conclude Granato – specie adesso: questa volta il proiettile non ha colpito nessuno, ma chi si sente infastidito dall’attività del CCS potrebbe sparare di nuovo, e questa volta colpire».

Fiorita: «Ultimo di una lunga serie inquietante di segnali»

E anche il candidato sindaco Nicola Fiorita ha incontrato questo pomeriggio Isolina Mantelli, presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, che nel quartiere Aranceto gestisce il centro sociale, oggetto nelle scorse ore di una azione intimidatoria. «Un episodio gravissimo ha detto Fiorita – che ci ha imposto un gesto immediato di solidarietà, verso Isa e tutti gli operatori che da anni, noi lo sappiamo bene e non certo da oggi, si spendono quotidianamente per l’inclusione sociale e per contribuire a costruire un futuro migliore alla comunità. Un presidio di competenza e umanità, spesso lasciato solo a combattere battaglie che sono diventate difficilissime da condurre a causa dell’indifferenza generale, lì dove, al contrario, ci sarebbe bisogno del sostegno di tutti, a cominciare dalle Istituzioni. Realtà come il Centro Calabrese dovrebbero moltiplicarsi su un territorio come il nostro e invece le si lascia sole, in balìa di chi, al contrario, vorrebbe che scomparissero per continuare a controllare indisturbato il territorio».
«Solidarietà piena e incondizionata – ha aggiunto Fiorita – ma anche quel poco di concreto che può essere fatto, almeno per ora. I nostri consiglieri comunali, Nunzio Belcaro e Daniela Palaia, hanno subito inoltrato una pec al sindaco affinché venga installato con la massima urgenza un sistema di videosorveglianza presso il centro sociale, che funzioni se non altro da deterrente verso i malintenzionati. Lo sappiamo, è una goccia nel mare ma coltiviamo la speranza di poter fare di più, domani. Sappiamo che il malgoverno delle periferie finisce per portare a questi risultati, finisce per far circoscrivere tutto a una questione di ordine pubblico ma le cose non stanno in maniera così semplice. Il contrasto diretto alla criminalità è una funzione istituzionale fondamentale ma al governo sociale e politico del territorio spetta il compito complesso e impegnativo di andare oltre. Ed è qui che le classi dirigenti a Catanzaro hanno fallito l’obiettivo».
«L’episodio di Aranceto è solo l’ultimo – conclude il candidato sindaco – di una serie di segnali che seminano inquietudine tra i cittadini, che non vivono solo di economia o di qualche opera pubblica, buona per far tagliare il nastro al politico di turno. E neppure vivono di sola propaganda elettorale».

Donato: «Episodio che colpisce tutta la comunità»

«L’ennesima intimidazione nei confronti del Centro Calabrese di solidarietà, perpetrata con un colpo di pistola esploso contro il Centro sociale Aranceto, colpisce al cuore tutta la comunità catanzarese e pone seri interrogativi sugli obiettivi di quanti non esitano a utilizzare metodi criminali contro una struttura impegnata da anni nel contrasto delle povertà educative”. Lo afferma, in una nota, il candidato sindaco di Catanzaro Valerio Donato. «L’impegno delle istituzioni deve essere unanime e corale – prosegue il candidato sindaco del capoluogo – al fine di garantire agli operatori del centro, diretto da Isolina Mantelli, di lavorare in sicurezza e di ripristinare la legalità in una zona della città ad alta densità criminale che necessità di essere presidiata anche mediante dispositivi di sicurezza ma dove, tuttavia, non è presente neanche un sistema di videosorveglianza. Sono fiducioso nel lavoro degli inquirenti, perché venga al più presto individuato l’autore di un gesto
gravissimo che mina alle fondamenta i valori della nostra comunità e il sacrificio quotidiano che gli operatori del Centro Calabrese di solidarietà mettono in campo per togliere dalla strada le nuove generazioni, introducendo nella zona sud del capoluogo percorsi di istruzione e inclusione sociale. Uomini e donne – conclude Donato – che non devono essere lasciati soli in una battaglia di legalità e giustizia sociale che riguarda tutti».

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