KIEV Nel cinquantesimo giorno di guerra in Ucraina la fase più acuta dello scontro si sta registrando a Mariupol. Da giorni la città martire è sotto assedio da parte della truppe di Putin che rivendicano la conquista definitiva del grosso centro. Mentre le forze ucraine continuano a segnalare che la battaglia è in corso e la città non è ancora caduta nelle mani russe.
Duro attacco di Volodymyr Zelensky ai paesi europei che continuano ad acquistare petrolio russo: sono «soldi sporchi del sangue di altre persone», ha denunciato il presidente ucraino in un’intervista alla Bbc.
Zelensky ha chiamato in causa soprattutto la Germania e l’Ungheria, accusandole di bloccare gli sforzi per un embargo sulle vendite di energia, da cui la Russia dovrebbe guadagnare oltre 300 miliardi di dollari quest’anno.PosteMobile Super 20: chiamate e sms a 18 cent min/sms e 20 giga a soli 4€ al mese.Connettiti alla convenienzaPostemobile.it
«Alcuni dei nostri amici e partner capiscono che ora è un momento diverso, che non è più una questione di affari e denaro, ma è una questione di sopravvivenza», ha aggiunto.
«A Mariupol i corridoi umanitari sono quasi inesistenti, perché i militari russi non informano le persone chiuse nei rifugi. L’unico modo per uscire e andare in Crimea o Russia, dove alla frontiere alcuni ci dicono di essere stati umiliati e costretti a stare nudi di fronte ai soldati. Nella città manca cibo e continuano il saccheggio dei negozi mentre molti sono stati costretti a bere acqua di neve. I primi a morire sono i bimbi più piccoli, per la fame». È quanto riferiscono alcuni rifugiati di Mariupol – giunti a Dnipro da una settimana – all’inviato dell’Ansa in un centro di accoglienza a Dnipro.
Versioni contrastanti tra Ucraina e Russia in merito all’esplosione della nave da guerra russa “Moskva”, nel Mar Nero. Secondo quanto riporta la Cnn, infatti, il ministero della Difesa russo ha affermato che l’incrociatore lanciamissili, punto di riferimento della flotta russa, è stato evacuato dopo che un incendio a bordo – le cui case per l’agenzia Tass sarebbero ancora da accertare – ha fatto esplodere alcune munizioni.
Per Mosca l’incrociatore «rimane a galla. L’incendio è stato localizzato e le esplosioni delle munizioni sono state bloccate», asserisce il ministero della Difesa.
Le dotazioni missilistiche dell’unità navale non sono state interessate dalle fiamme e l’equipaggio è stato evacuato dalla nave a bordo di altre unità vicine nel Mar Nero. «Sono in atto manovre per trainare l’incrociatore in porto», precisa il ministero russo.
In precedenza, tuttavia, l’amministratore regionale dello stato di Odessa, Maxim Marchenko, aveva affermato in un post su Telegram che le forze ucraine avevano colpito la nave con missili “Neptune” causandole gravi danni. Per la Cnn non sono emerse prove a sostegno di nessuna delle due affermazioni né si è in grado di verificare in modo indipendente ciò che è accaduto.
«Adesso non c’è possibilità di sostituire il gas russo in Europa». È quanto sostenuto dal presidente russo Vladimir Putin citato da Interfax. «Gli attacchi dei partner europei sul rifiuto delle forniture di risorse energetiche russe destabilizzano la situazione e fanno salire i prezzi», ha aggiunto.
Putin ha chiesto al governo di reindirizzare l’export di energia dai Paesi occidentali e dall’Europa all’Asia e in generale verso il sud e l’est e di preparare le infrastrutture per rendere possibile questo processo. La decisione di Mosca di rifiutare le valute dei Paesi ostili – ha detto Putin citato dalla Interfax – è un obiettivo strategico per rafforzare il commercio con partner più affidabili.
«Le forze armate ucraine hanno bombardato edifici residenziali nella regione russa di Bryansk». Lo ha scritto su Telegram il governatore regionale Alexander Bogomaz citato dalla Tass. «Le forze armate ucraine hanno bombardato oggi la borgata Klimovo — ha affermato — il bombardamento ha danneggiato due edifici residenziali, ci sono feriti tra i residenti locali». Secondo Mosca i feriti sarebbero sette, di cui una donna incinta e un bambino.
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