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Cantante che inneggia alla mafia si esibirà alla festa padronale, polemica nel Cosentino

Reazioni contrarie al concerto, in programma domenica a Casali del Manco, della folksinger Teresa Merante, già in passato contestata

Pubblicato il: 15/04/2022 – 18:52
Cantante che inneggia alla mafia si esibirà alla festa padronale, polemica nel Cosentino

COSENZA «Uno scandalo! Non troviamo altre parole per esprimere tutto il nostro sdegno per l’infelice scelta della quale l’amministrazione comunale si è fatta carico. Alla festa di Santa Maria di Pedace, infatti, si esibirà sul palco tale Teresa Merante. Sicuramente sconosciuta ai più, la cantante è assurta ai (dis)onori della cronaca per i suoi testi che paiono strizzare l’occhio agli ambienti della criminalità organizzata calabrese». E’ l’inizio della lettera aperta che un gruppo di cittadini, capeggiati dal movimento “Voci in Cammino”, ha indirizzato all’amministrazione comunale di Casali del Manco (Cosenza), che ha patrocinato un evento della tradizione locale, la festa di Santa Maria a Pedace, che però ha in programma, per la sera di Pasqua, domenica 17 aprile, il concerto di una cantante folk che ha più volte, con le sue canzoni, inneggiato alla criminalità organizzata. Un suo video che aveva avuto quasi 4 milioni di visualizzazioni, “U latitanti”, dopo polemiche che avevano coinvolto anche la Puglia (visto che la musica era di un brano tradizionale salentino), alla fine è stato rimosso dalla rete. Altri titoli emblematici di sue canzoni sono “Malandrini cunfinati”, “L’omu d’onori”, “Il Capo dei capi”, “Pentiti e ‘nfamità”. I cittadini sono sdegnai per questa scelta e polemizzano con l’amministrazione comunale. «Un’amministrazione comunale che offre il patrocinio ad un evento pubblico deve assicurarsi di non veicolare valori e messaggi negativi. I nostri giovani – si legge nella lettera aperta – ascolteranno queste canzoni, memorizzeranno questi testi, acquisiranno un esempio assolutamente inopportuno. Il tutto con il beneplacito dell’istituzione comunale, la quale al contrario dovrebbe educare ai valori dell’antimafia in linea con il dettato costituzionale e con lo stato di diritto». La Merante, da parte sua, ha già in passato risposto ad altre simili polemiche con un secco «Non accetto di essere etichettata come la cantante della malavita in Calabria». Proprio nel territorio di Casali del Manco meno di un mese fa è stato rintracciato il boss 67enne della Locride Fernando Spagnolo, dopo tre anni di latitanza. Ora è di nuovo polemica. «Trovo incredibile che il Comune di Casali del Manco rinneghi la propria storia politica e culturale e patrocini il concerto di Teresa Merante, nel cui repertorio figurano brani di promozione della cultura mafiosa e di odio nei confronti degli uomini della polizia, con versi che addirittura incitano all’assassinio degli stessi tutori della legge», dichiara a sua volta il deputato di Alternativa Francesco Sapia, che aggiunge: «Sulla vicenda vorrò verificare, anche in sede ministeriale, se il patrocinio comunale possa considerarsi in questo caso legittimo e intoccabile. Nessuna amministrazione pubblica dovrebbe poter patrocinare e in qualunque modo pagare un concerto tenuto da un cantante che tra l’altro veicola messaggi contrari alla legalità e al senso dello Stato». «Mi auguro – conclude Sapia – che l’amministrazione di Casali del Manco non faccia rivoltare nella tomba Rita Pisano, Fausto Gullo e tutte le persone del territorio che sono morte portando nel cuore ideali e valori di una nobilissima tradizione politica».

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