CATANZARO «Quelle del presidente Pagliarulo sono parole giuste ed appropriate, che condivido totalmente e non per un ordine di scuderia, ma perché ne sono profondamente convinto». Così all’AdnKronos Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria nonché presidente provinciale Anpi Catanzaro e membro del Comitato nazionale dell’Associazione dei Partigiani, commenta le parole del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, che presentando la manifestazione nazionale per la Festa della Liberazione ha affermato che «le bandiere della Nato sono inappropriate in questa circostanza. Dobbiamo parlare di pace e non mi sembra che la Nato sia una organizzazione di pace». «La Nato in questi giorni, in queste ore e se vogliamo anche in questi minuti – osserva Vallone -, non si è distinta per parole o dichiarazioni che hanno stemperato i toni. Tutt’altro. Le dichiarazioni vanno in direzione di un’accentuazione della guerra, delle armi, della vittoria sul campo. In un 25 aprile che dedicheremo alla pace non mi pare proprio opportuno che le bandiere della Nato siano presenti».
Poi Vallone sottolinea: «È probabile che nella Nato ci sia anche qualcuno che pensi di difendere la democrazia ucraina contro l’autocrazia russa, ma non credo che in quanto tale la Nato sia interessata solo alla difesa della democrazia, perché un’organizzazione come la Nato aveva grandi possibilità, grandi intelligenze e grandi strumenti per capire che bisognava operare per evitare di arrivare a questa conclusione. La Nato non è nata ieri, aveva orecchie, antenne e sensibilità per capire e comprendere, prima di noi comuni mortali, quello che stava avvenendo in quella parte del mondo, e non mi pare che abbia agito in direzione dell’attenuazione». Dunque, chiosa Vallone, «la posizione del presidente Pagliarulo è assolutamente corretta e le bandiere della Nato non ci devono essere perché, ribadisco, sono proprio le dichiarazioni che vertici della Nato stanno rilasciando in questi giorni e in queste ore che non hanno assolutamente privilegiato la via della diplomazia e dell’accordo. I vertici Nato stanno semplicemente parlando un linguaggio che va nella direzione di una vertigine bellicista senza freni, dunque le bandiere della Nato sarebbero anacronistiche in un giorno che noi vogliamo dedicare alla pace».
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