RENDE «La recente riforma del settore idrico e dei rifiuti fortemente voluta dal Presidente della giunta regionale della Calabria interviene in due settori che rappresentano ormai una vera emergenza. La nuova Autorità pensata dalla Regione Calabria ha il merito di sopprimere l’Aic che era stata individuata dalla precedente Giunta quale soggetto per la gestione del sistema idrico e i 5 Ato individuati per la gestione dei rifiuti». Così la Federazione riformista di Rende. Che continua con «una precisazione». «L’Aic e la sua governance con a capo il Sindaco di Rende – si legge in una nota –, nei pochi anni della sua esistenza, verrà ricordata per un vero e proprio trionfo, ovvero quello di aver fatto perdere 104 milioni di euro alla nostra Regione. Dopo aver risuscitato Cosenza Acque che, ricordiamo, era una società in liquidazione senza un dipendente e un euro di capitale sociale, ha partecipato al Bando React Ue venendo di fatto esclusa dal finanziamento per mancanza di piano industriale».
«Simile sorte – continua la nota – è avvenuta per l’Ato Cosenza. Dopo anni dalla sua istituzione, la suddetta Ato guidata dallo stesso Manna, non è riuscita a decidere dove realizzare l’Ecodistretto, tenendo fermi ben 50 milioni di euro. Tale immobilismo si tradurrà in un aumento delle tariffe per gli utenti in quanto i rifiuti, proprio per la mancanza di impianti di trattamento, vengono smaltiti in Svezia. Nei giorni scorsi gli stessi sindaci capitanati da Manna, sì sono recati in processione dal presidente Occhiuto protestando contro la neo Autorità rea secondo loro, di commissariare i sindaci stessi. Appare evidente che hanno protestato contro se stessi e i loro fallimenti. La Regione, quindi, è stata costretta a dover intervenire su acqua e rifiuti per evitare che ulteriori risorse venissero disperse, soprattutto alla vigilia della messa in terra del Pnrr».
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