VIBO VALENTIA Resta ai domiciliari Giancarlo Pittelli, noto avvocato penalista di Catanzaro ed ex senatore di Forza Italia, imputato nel processo Rinascita Scott con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Il Tribunale di Vibo Valentia che presiede al maxi processo – Brigida Cavasino presidente, Gilda Romano e Claudia Caputo a latere – ha giudicato inammissibile l’istanza di revoca della misura cautelare presentata dai legali di Pittelli, gli avvocati Guido Contestabile e Salvatore Staiano.
I giudici considerano che «l’istanza si fonda sulla asserita insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e attenuazione delle esigenze cautelari, anche alla luce delle dichiarazioni dibattimentali dei testi di polizia giudiziaria e del contenuto delle intercettazioni», rilevano che «le considerazioni della difesa attengono a profili di merito che non possono costituire oggetto di valutazione in questa sede, essendo la corposa istruttoria dibattimentale ancora in corso» e inoltre non sono emersi fatti idonei a consentire una rivalutazione in melius del complessivo quadro cautelare. I giudici inoltre hanno valutato il fatto che Pittelli è sottoposto a misura cautelare per un reato, il concorso esterno in associazione mafiosa per il quale la legge stabilisce una «presunzione di adeguatezza della misura in carcere superabile solo ove vengano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari e che, in relazione al capo concreto, queste possano essere soddisfatte con altre misure».
I giudici prendono in considerazione il fatto che lo scorso nove febbraio Pittelli sia passato dal carcere ai domiciliari su disposizione del Tribunale di Vibo Valentia. In seguito a questa disposizione la Dda di Catanzaro ha fatto appello al Tribunale della libertà che si è espresso l’otto aprile scorso accogliendo l’appello dell’accusa e disponendo l’arresto in carcere per l’imputato. Arresto che è sospeso in attesa della pronuncia della Cassazione.
Secondo i giudici la vicenda cautelare di Pittelli è ancora sub iudice, in quanto si attende la decisione della Suprema Corte.
Per questo motivi, conclude il collegio del Tribunale di Vibo Valentia, l’istanza è dichiarata inammissibile. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
x
x