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Chiude la fondazione “Federica per la vita”. «Non è più possibile andare avanti»

A darne notizia la madre della 16enne deceduta nella sala operatoria di Vibo in seguito a un blackout. «Mancano i fondi»

Pubblicato il: 19/04/2022 – 14:41
Chiude la fondazione “Federica per la vita”. «Non è più possibile andare avanti»

VIBO VALENTIA Dopo 15 anni di attività, chiude la Fondazione “Federica per la Vita” onlus, nata per volontà di Mary Sorrentino dopo la morte della figlia Federica Monteleone, la sedicenne deceduta nel 2007 in seguito ad un blackout in sala operatoria nel corso di un intervento di appendicectomia nell’ospedale di Vibo Valentia. La Fondazione, creata per tenere alta l’attenzione sulle criticità sanitarie vibonesi e anche per dare un supporto alla popolazione che ha affrontato un lutto simile, chiude per mancanza di fondi. A deciderlo sono stati i soci fondatori con una delibera approvata all’unanimità a far data dal primo maggio.
A renderlo noto è stata Mary Sorrentino. «Non è più possibile andare avanti», afferma, ricordando come negli ultimi due anni di attività sociale, «ed in particolare terminati i finanziamenti provenienti dagli stessi soci e le offerte di pochi utenti che usufruivano dei nostri servizi a titolo gratuito, la fondazione» abbia incontrato «grandi difficoltà a sostenere economicamente la propria attività, per la constatata impossibilità di attivare convenzioni stabili se non a titolo gratuito con l’Asp di Vibo Valentia e, non avendo mai goduto del sostegno economico da parte di qualunque tra privati, aziende o istituzioni territoriali, che permettessero la sostenibilità economica dei locali e spese ad essi connessi e alle attività divenute ormai troppo dispendiose per una Onlus priva di ogni sostegno». Dopo l’ultimo tentativo di rilancio, del 2021 ed in tutti gli altri momenti in cui si erano allentate le restrizioni legate alla pandemia, la situazione non si è modificata, «semmai – afferma la mamma di Federica – si è aggravata a causa di convenzioni retribuite tra l’Asp e le farmacie del territorio». Ciò ha portato i soci alla conclusione che il percorso della “Fondazione Federica per la Vita” Onlus in questo momento «non è più economicamente sostenibile. Nel rammarico di una storia che finisce, rimane la soddisfazione di aver generato in questi 15 anni tanti frutti e sollevato e in parte risolto, le criticità socio-sanitarie del nostro territorio, donando la possibilità di crescita professionale e umana di decine di operatori e volontari che nella Fondazione hanno operato volontariamente dal primo giorno a tutto oggi, e certamente continueranno a farlo nel futuro».

«Consapevoli di aver lasciato un’eredità a chi ha fatto parte del nostro progetto»

«Abbiamo avuto l’intuizione – prosegue la donna – e offerto il determinante contributo alla nascita di un punto prelievi nel territorio delle marinate, così come, dei locali della guardia medica più dignitosi e soprattutto accessibili a tutti. Abbiamo sempre svolto gratuitamente il nostro servizio di volontariato quali attività di campo estivo per disabili, manifestazioni di raccolte Fondi per le scuole del territorio, convegni, servizio Cup, rinnovo esenzione ticket per reddito, rinnovo tessera sanitaria, scelta e revoca del medico, richiesta presidi medico sanitari, assistenza domiciliare per i meno abbienti, assistenza psicologica, corsi BLS-D, raccolta beni di prima necessità e abbigliamento a favore dei concittadini, dei profughi e degli abitanti colpiti dal terremoto in Abruzzo, formazione del personale volontario operante per conto della fondazione e non».
Dunque, la sede operativa della Fondazione chiude, ma, rileva ancora la Sorrentino, «con la consapevolezza, di aver lasciato un’eredità diffusa a tutte le reti che hanno fatto parte fanno del nostro Progetto, che attraverso l’impegno di tutti, siamo certi, non disperderanno questo ricco patrimonio, somma di fatiche individuali e collettive, e sapranno farlo fruttare ulteriormente a favore di tutte le persone fragili a cui si rivolge. Noi per quanto impediti a sostenere una struttura, rimaniamo sempre in ‘Vita’ e comunque operativi come sede legale, a disposizione delle istituzioni e associazioni del territorio per un’eventuale collaborazione. A nome dei soci Fondatori, dei membri del Consiglio Direttivo e degli operatori attuali e di quelli che si sono succeduti in questi 15 anni, l’augurio che tutto ciò che abbiamo costruito fin qui non abbia fine e di riuscire presto ad avere una nuova sede operativa attraverso la quale potersi interfacciare con la comunità. Grazie a tutti coloro che hanno creduto e continuano a credere nella bontà del nostro operato. Il nostro non vuole essere un addio, ma un arrivederci a presto».

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