L’implosione della nefrologia e dialisi calabrese è unanimemente e fisicamente avvertita dagli operatori e, ancora di più, dai pazienti nefropatici che non riescono a eseguire in emergenza neanche interventi di chirurgia vascolare per occlusione fistola di dialisi. E’ successo appena ieri per mancanza di disponibilità della sala operatoria! E succede spesso a Catanzaro, come altrove , dovere penare per lo stesso motivo prima di poter avere costruzione di fistole per neo-dializzandi. Assurdo! Contemporaneamente e con enorme stupore, leggiamo di disposizioni aziendali di messa in campo fino a milioni di euro per recuperare prestazioni sanitarie non erogate a causa della pandemia. Sarà un bluff oltre che una perdita di tempo e di risorse finanziarie! Come lo è stato vent’anni fa l’introduzione dell’intramoenia. Non è di prestazioni straordinarie, tanto più quando il personale è esausto per sottodimensionamento organici – come oggi in Calabria – che la nostra sanità ha urgente necessità, ma di manager sanitari esperti e di personale sanitario ben qualificato e addestrato, oltre a macchinari moderni e funzionanti acquistate per la verifica veloce degli organi da trapiantare, purtroppo fermi ai box. Chi deve pagare tanto non paga! Ancora una volta, ci rivolgiamo al presidente-commissario Roberto Occhiuto:
va bene l’accentramento dei vari servizi regionali ma si concentri più seriamente sulla sanità calabrese, perché è necessità prioritaria e improrogabile per i cittadini, in primis l’adeguamento organico di personale sanitario, causa anche questo di spinta per spaventosa depauperazione di corregionali – dal 2010 oltre duecentomila unità sono scappati! Se le persone vanno via o muoiono per cattiva sanità a chi serve l’accentramento dei servizi regionali? Poi una domanda signor Commissario ad acta:
come è possibile che da anno 2015 al 2018 sia stato possibile assumere oltre 3500 operatori sanitari da commissario Massimo Scura e oggi questo sembra impossibile tanto che i commissari aziendali debbano ricorrere a prestazioni straordinarie? A noi non sembra una saggia soluzione.
*Coordinatore nazionale prevenzione di Aned
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