LAMEZIA TERME «Quando bisogna arrivare ad una sanzione, è il momento della sconfitta delle comunità perché vuol dire che non è stata in grado di creare una mentalità che è tendente all’osservanza delle regole. Ma dobbiamo dircelo chiaramente: oggi è una sconfitta che è indispensabile». È chiaro il messaggio del sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. Un pensiero, quello espresso ai microfoni del Corriere della Calabria, che accompagna i risultati dell’ultima maxi operazione contro i reati ambientali in tutto il territorio catanzarese, ma anche il grande impegno messo in campo da qualche tempo dalle due Procure di Vibo Valentia e Lamezia Terme, guidate da Camillo Falvo e Salvatore Curcio, i cui risultati iniziano a farsi vedere.
Si tratta, è chiaro, di una sfida enorme, di quelle impossibili. Già perché ripristinare quella che è la bontà del mare sulla costa tirrenica lametina, e soprattutto offrire qualità e sicurezza ai cittadini e ai potenziali turisti, è un percorso tutt’altro che semplice. Nient’altro che il risultato di un grande fallimento dopo tantissimi anni di inefficienze e disinteresse, a cominciare dalle istituzioni, ma anche dei cittadini. «Senza l’intervento forte, come vi è per fortuna, da parte delle Procure, non ne usciamo. Il sistema è così perverso e incancrenito che oggi c’è bisogno che vengano a galla tutte quelle situazioni di illegalità che i Comuni non riescono a fare emergere». Secondo il sindaco di Lamezia, infatti, per i primi cittadini la sfida è assai complicata, la situazione in alcuni ambiti e materie è «oggettivamente complessa» e solo «con un’opera sinergica si potrà riuscire a fare qualcosa». Il riferimento è ovviamente a tutti gli scarichi abusivi presenti e “nascosti” su tutto il territorio, ma anche al mancato rispetto delle normative.
Dalla depurazione ai controlli, oltre al lavoro delle forze dell’ordine, c’è poi l’impegno dei Comuni e quello limitato dei sindaci: ma soprattutto il sostegno delle istituzioni e della regione Calabria. «I Comuni e i sindaci – spiega ancora Mascaro – devono cercare di far funzionare sul proprio territorio le fonti di depurazione e fare di tutto affinché i corsi d’acqua possano non portare a mare troppo materiale inquinante. Ma ci sono anche i cittadini: noi viviamo in territori letteralmente massacrati dall’inciviltà dei cittadini. Nei pressi del torrente Fella, ad esempio, l’altro giorno dopo i lavori di pulizia del Consorzio di Bonifica, abbiamo trovato di tutto, visioni che mi hanno fatto vergognare, in quel momento, di vivere in questa terra». C’è bisogno poi della Regione Calabria: «Bisogna poter e far utilizzare tutte le risorse a disposizione senza impedimenti e rallentamenti». (redazione@corrierecal.it)
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