COSENZA Gli anni di commissariamento della sanità in Calabria e il collasso del settore hanno avviato un lento ma inesorabile processo di desertificazione della medicina del territorio. Intere comunità abbandonate al loro destino, lasciate senza un presidio sanitario necessario a garantire e tutelare il sacrosanto diritto alla salute. Cosenza riparte dall’Aft, l’aggregazione Funzionale Territoriale, nata su impulso dell’assessore comunale al ramo Maria Teresa De Marco e dalla volontà e dal lavoro di 21 medici di base che per 12 ore al giorno da lunedì a venerdì presteranno i loro servizi nella nuova sede inaugurata in corso Luigi Fera. Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, il Commissario dell’Azienda sanitaria provinciale Vincenzo La Regina, l’assessore alla Salute del Comune di Cosenza Maria Teresa De Marco e l’Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano Francescantonio Nolè.
«Una struttura aperta in cui medici di medicina generale si alternano per fare servizio per dare assistenza continuativa ai propri pazienti», questa è l’Aft come racconta ai nostri microfoni il dottore Tullio Chimenti. «Parliamo di un’utenza nella città di Cosenza pari a 26mila pazienti, dalle 8 alle 20 troveranno sempre un medico presente a rispondere ai loro bisogni di salute». L’Aft tratta i codici bianchi, «che rappresentano la quasi totalità dell’attività di un medico di medicina generale, non si parla solo di urgenza». «Stiamo procedendo a tappe, attraverso una riprogrammazione delle attività sanitarie tra cui quelle territoriali», confessa al Corriere della Calabria il commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina. «Grazie al Pnrr – continua – faremo un grande lavoro. Presidi territoriali come le Aft vanno inserite in un contesto di case di comunità. Ne avremo 22 a Cosenza e poi 9 ospedali di comunità e 7 Cot (Centrale Operativa Territoriale)». «La domanda di salute – chiosa il commissario – deve trovare risposte non solo strettamente sanitarie ma anche umane».
x
x