CORIGLIANO ROSSANO Il concorso per quattro vigili urbani a tempo pieno e indeterminato, bandito dal comune di Corigliano Rossano, sta alimentando un’infinità di polemiche sin dalla pubblicazione, il 28 gennaio 2020, ormai oltre due anni addietro. E questa mattina, per tentare di fare luce su tutto l’iter, il consigliere comunale di opposizione, Gino Promenzio, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica del tribunale di Castrovillari.
La storia di questo concorso è intricata sin dalle prime settimane, quando si presentano 968 partecipanti. Tra pandemia e intoppi burocratici legati alla composizione della commissione esaminatrice il tempo passa. Il concorso si articola in una prova preselettiva, lo scritto e poi l’orale. Nel frattempo il comune di Corigliano Rossano si affida a una società esterna per la gestione dei concorsi. Si arriva al periodo – qualche settima fa – in cui i 968 ammessi devono iscriversi su una piattaforma digitale che, però, fa registrare tanti di quei problemi – lasciando fuori addirittura 873 persone – da indurre gli amministratori a riaprire i termini dell’iscrizione alla piattaforma per i circa mille aventi già diritto a partecipare al concorso.
E così si verifica la prima vera scrematura. Alla chiusura dei termini per l’iscrizione alla prova preselettiva, sui 968 iscritti, la piattaforma filtra 230 partecipanti effettivi, scartando 738 persone che avevano presentato regolarmente domanda, e che non parteciperanno mai al concorso per non essere riusciti ad abilitare la loro partecipazione on line.
E giungiamo al 4 e 5 aprile scorsi, giorni fissati per svolgere il primo dei tre step previsti per la selezione dei quattro vigili urbani. Prova che si tiene rigorosamente in remoto, nonostante in tutta Italia, anche nei Ministeri, ormai da mesi, i concorsi si svolgano regolarmente in presenza.
Durante la prova preselettiva accade qualcosa per cui iniziano a circolare alcuni screenshot – con tanto di timer che scorre sul lato sinistro del monitor – con le domande del concorso, sin dalla prima sessione della due giorni prevista per la preselezione.
Quelle foto alimentano ancora di più il sospetto e convincono il sindaco, Flavio Stasi a intervenire sui social per chiarire alcuni passaggi, pur non entrando pienamente nel merito della questione. Scrive il primo cittadino su Facebook: «Le prove pre-selettive sono uno scandalo soltanto dalle nostre parti, mentre sono normali in tutto il resto del Paese, per cui bisognerà abituarcisi. I concorsi a tempo indeterminato sono stati affidati a commissioni esterne al Comune e quasi sempre esterne anche alla città (tipicamente docenti universitari). Per sbloccare le procedure selettive avviate prima dell’emergenza Covid, abbiamo affidato le prove ad un ente esterno al Comune, che si occupa di prove concorsuali su tutto il territorio nazionale. Perché le preselezioni si fanno online? Sono due anni che in tutto il Paese si tengono non prove preselettive, ma vere e proprie prove concorsuali da remoto, su specifiche piattaforme e con delle linee guida proposte anche da Anci; del resto, tanto per dirne una, dall’avvento della pandemia ormai da remoto si tengono persino gli esami universitari». Sin qui Stasi.
Ed arriviamo ad oggi, con la denuncia presentata dall’ex candidato sindaco e leader delle opposizioni consiliari, Gino Promenzio, che si è recato negli uffici del reparto territoriale dei carabinieri di Corigliano Rossano, «al fine di porre all’attenzione della Procura della Repubblica sugli accadimenti che riguardano la prova preselettiva del concorso bandito dall’Amministrazione Comunale per la copertura di quattro posti di istruttore di vigilanza, categoria C, affinché gli organi, competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti». (l.latella@corrierecal.it)
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