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La mossa di Mosca: stop alle forniture di gas a Polonia e Bulgaria

Incontro tra Putin e Guterres sul conflitto in Ucraina. Ma è un dialogo tra sordi

Pubblicato il: 26/04/2022 – 23:23
La mossa di Mosca: stop alle forniture di gas a Polonia e Bulgaria

La Russia comunica il taglio delle forniture di gas da domani a Polonia e Bulgaria dopo che Gazprom ha chiesto ai due Paesi di saldare in rubli. Una nota dell’operatore polacco dell’impianto spiega che di aver ricevuto una notifica dalla compagnia russa secondo cui le forniture verranno ‘totalmente interrotte’ dalle 8 di Mosca di domani. L’annuncio ha fatto impennare il prezzo del gas sui mercati europei. Gazprom ha informato anche la Bulgaria che interromperà da domani mattina le forniture di gas. Lo ha reso noto il ministro dell’Energia di Sofia. «Bulgargaz ha ricevuto una notifica oggi, 26 aprile, che le forniture di gas naturale da Gazprom Export saranno sospese a partire dal 27 aprile», ha affermato in una nota il ministero dell’energia della Bulgaria, paese fortemente dipendente dal gas russo. «La parte bulgara ha pienamente adempiuto ai propri obblighi e ha effettuato tutti i pagamenti richiesti dal suo attuale contratto in modo tempestivo, rigorosamente e in conformità con i suoi termini», ha aggiunto.

Guterres-Putin: dialogo tra sordi

Guterres-Putin: dialogo tra sordi

Ed è anche il giorno dell’incontro tra il segretario dell’Onu Antonio Guterres e Serghei Lavrov. Era scontato che la missione a Mosca di Guterres non avrebbe ottenuto alcun risultato concreto, ma lo spettacolo della conferenza stampa congiunta del segretario generale dell’Onu e del ministro degli Esteri russo a margine dell’incontro con Vladimir Putin, un dialogo tra sordi da manuale, ha chiarito con plastica evidenza che gli spazi di dialogo sono inesistenti. Lo zar non si è mosso di un millimetro dalla sua posizione. «Senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull’Ucraina». E continuano i raid russo su Mariupol: lanciati nelle ultime 24 ore 35 attacchi aerei sull’acciaieria Azovstal, dove si nascondono anche civili: lo rende noto il reggimento Azov sul suo canale Telegram, sottolineando che alcuni civili sono rimasti feriti e altri intrappolati tra le macerie.

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