ROMA «Abbiamo chiuso su Catanzaro, stiamo lavorando per Parma, per Viterbo, per la Sicilia. Mi piacerebbe una soluzione unitaria su Palermo». Così il leader della Lega, Matteo Salvini parlando delle prossime elezioni amministrative. Dichiarazione densa di conseguenze per le amministrative nel capoluogo, dopo le fibrillazioni degli ultimi giorni. Proprio il leader della Lega aveva preso male (eufemismo) una frase di Valerio Donato, candidato in pectore (ma a questo punto praticamente ufficiale) del centrodestra, fatta eccezione per Fratelli d’Italia. Durante un confronto televisivo, il docente universitario si era detto contrario a condividere il palco proprio con Salvini. La conseguenza: polemiche nella coalizione e, addirittura, il rischio che la candidatura saltasse.
Stando alla dichiarazione battuta dall’Ansa, pare che le diplomazie dei partiti – in primo luogo Lega e Forza Italia – siano riuscite a trovare la quadra e far recedere il Carroccio dai propositi più bellicosi. Resta escluso, almeno per ora, dal patto Fratelli d’Italia, che avrebbe in animo di candidare a sindaco l’assessore regionale al Personale Filippo Pietropaolo.
A raccontare come si è arrivati al superamento delle tensioni è una nota diffusa dal presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso, esponente della Lega. Nella nota si parla di una «telefonata di “chiarimento esaustivo” tra il leader della Lega Matteo Salvini e il candidato sindaco di Catanzaro Valerio Donato». Questo il commento di Donato, secondo quanto riportato nella nota: «Adesso barra dritta e avanti tutta. Il sostegno di Salvini, di cui sono orgoglioso, al laboratorio politico messo in piedi a Catanzaro, e che ha come protagonisti i partiti e le tante rappresentanze civiche che sostengono la nostra proposta amministrativa per rilanciare lo sviluppo sostenibile della città attraverso idee innovative, ci spinge ad andare avanti, coinvolgendo, fin nella scrittura del programma, l’intera società civile a cui chiediamo una partecipazione attiva e, al contempo, di non lasciarsi distrarre dalle strumentalizzazioni politiche che evidenziano soltanto la fragilità di chi le mette in atto. Con l’apporto dei partiti nazionali che governano il Paese e la Regione, le istanze civiche e le competenze cui faremo ricorso, non dubito che ridaremo lustro a una città che, da capoluogo più invisibile d’Italia, ha necessità di riscattare il ruolo, la funzione istituzionale e ogni slancio progettuale».
Il presidente del Consiglio regionale e dirigente della Lega Filippo Mancuso – che si è prodigato per «archiviare definitivamente ogni fraintendimento al fine di rendere possibile un percorso di franca collaborazione che sarà utile al bene comune», si è detto soddisfatto dell’esito della telefonata fra Valerio Donato e Matteo Salvini, «cui seguirà molto presto un incontro tra Salvini, Donato e il sottoscritto a Catanzaro». «Soddisfatti – hanno aggiunto Mancuso e il commissario della Lega-Calabria Giacomo Saccomanno – anche per il determinante appoggio di un leader come Matteo Salvini, che alla Calabria ha sempre riservato grande attenzione, a questo progetto politico catanzarese, in cui si sommano identità partitiche nazionali e regionali e istanze civiche radicate nel territorio che saranno protagoniste nel tratteggiare il futuro di Catanzaro».
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