VIBO VALENTIA È nato il quattro maggio Filippo Ceravolo. Il 25 ottobre 2012 la sua vita si è schiantata contro i colpi d’arma da fuoco che lo hanno crivellato al calvario di Vazzano. Un’edicola votiva con scene della passione di Cristo ha visto anche la passione e la morte di un ragazzo di 19 anni.
Marcoledì 4 maggio la vicenda di Filippo verrà ricordata a Vibo Valentia, a Palazzo Gagliardi, dove l’Istituto italiano di Criminologia ha organizzato un incontro al quale parteciperanno il padre di Filippo, Martino Ceravolo, il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, l’avvocato della famiglia Ceravolo, Michele Gigliotti, e il docente di Criminologia Saverio Fortunato.
Un’occasione per tenere desta l’attenzione sulla morte di un innocente ragazzo di 19 anni agganciandosi anche – grazie alla moderazione del giornalista Rai Riccardo Giacoia – al libro “Vite spezzate” di Maria Maiolo.
Avrebbe compito 29 anni Filippo e in occasione del suo compleanno si ricorderà la sua vita di ragazzo pulito, vittima di una faida che ha insanguinato Soriano Calabro, quella tra le cosche Emanuele e Loielo.
L’attacco che il 25 ottobre 2012 ha ucciso Filippo era diretto a Domenico Tassone che guidava l’auto presa di mira da una pioggia di fuoco. Sul sedile del passeggero c’era Filippo Ceravolo che aveva chiesto un passaggio per tornare a casa visto che la sua auto era rotta. La famiglia Ceravolo è stata sempre tenace, non ha lasciato che il silenzio avvolgesse la vita di Filippo, anche a costo di sguardi “storti” e parole a mezza bocca ricevuti in paese.
E mercoledì quattro maggio si continuerà a parlare. (ale. tru.)
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