COSENZA Rifiuti e Tari. Questi due degli argomenti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Cosenza. «La tariffa relativa alla Tari per l’anno 2022 aumenterà», annuncia l’assessore al bilancio Franco Giordano. Che aggiunge: «L’aumento della differenziata di 5 punti percentuali ridurrebbe i costi del 20%, ecco perché l’obiettivo da raggiungere dall’amministrazione è la sensibilizzazione dell’utenza a rispettare le regole sulla differenziata». I costosi aumenti peseranno in più per quasi il 30% per le utenze domestiche, mentre le esenzioni sono previste per le persone con 500 euro di Isee. «Lo scorso anno sono pervenuti dallo Stato finanziamenti per quasi 1,6 milioni di euro destinati dal Comune alle agevolazioni – sostiene Giordano – i danari non arriveranno quest’anno, nessun ristoro sarà riconosciuto. Per questo motivo non è possibile garantire ulteriori e pari agevolazioni ai cittadini cosentini». Sui tempi Giordano precisa: «Il termine per il Def Tari pensavamo fosse il 30 aprile, ci siamo affrettati a redigere tutti gli atti, ma di fatto non è stato così. Oggi assumiamo l’impegno a reperire fondi da destinare alle agevolazioni e saremo sempre pronti ad apportare una modifica al quadro delle tariffe».
Dopo il presidente della commissione Bilancio, l’avvocato Tinto, hanno preso la parla i consiglieri di minoranza, Spadafora e Caruso. L’ex vicesindaco di Cosenza parla di una scelta «non solo economica, ma politica». «Il problema va affrontato, i cittadini educati alla raccolta differenziata e se tutto questo non dovesse funzionare passare alla repressione. Non è demagogia voler aiutare le famiglie di Cosenza, così come non lo è che il carico di questi costi è quasi integralmente riversato sulle stesse famiglie. Non siamo d’accordo e non lo condividiamo», dice Caruso. «Abbiamo avuto la netta impressione – continua – che nonostante le difficoltà non ci sia stato uno sforzo a trovare un bilancio finanziario delle misure di compensazione». «Ci troviamo con una proposta monca, e non possiamo che esprimere un giudizio negativo sul regolamento tariffario che aumenta il domestico del 30%.
Il sindaco di Cosenza Franz Caruso inizia il suo discorso ricordando Carmelo Salvino, già sindaco di Rogliano e presidente di Fincalabra recentemente scomparso. «L’avevo chiamato per darci un contributo per rendicontare il patrimonio immobiliare ed ha lavorato gratuitamente per dare un contributo alla nostra amministrazione. È doveroso da parte nostra tributare un minuto di silenzio alla memoria di Carmelo Salvino». «Esprimo la mia gratitudine ai consiglieri intervenuti quest’oggi, indipendentemente dalle posizioni politiche. Mi pare che la politica gridata abbia lasciato il posto alla politica costruttiva e ragionata. Ci sono difficoltà che l’amministrazione incontra in una settore delicato come quello dei rifiuti. C’è un incremento di costi non è giustificato soprattutto rispetto al servizio che si offre. I numeri non possono essere modificati dalla volontà politica, ci sono motivi alla base degli aumenti. È un problema, quello dei rifiuti, che riguarda tutto il territorio nazionale. E anche la guerra ha inciso sull’aumento dei costi si smaltimento. A questo va aggiunto l’annullamento dello Stato delle agevolazioni che aveva invece garantito negli anni scorsi per mitigare gli effetti della pandemia. L’amministrazione non vuole creare ulteriori buchi di bilancio». «Sia io che la maggioranza ci assumiamo la responsabilità della scelta fatta, ricordando che le tariffe domestiche sono le più basse del territorio nonostante gli aumenti».
«La cifra identitaria della nostra coalizione parla il linguaggio del rigoroso rispetto della stabilità contabile dell’ente, del rigoroso rispetto dei valori dell’equità sociale, adoperando, dinnanzi alla città, il dizionario della verità e della chiarezza». Così nel suo intervento il consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Ciacco. «I conti pubblici e i connessi documenti contabili – prosegue Ciacco – sono strumenti da maneggiare con inflessibile serietà. Cosicchè, qui e ora, è consegnato all’esame dell’assemblea consiliare, uno schema deliberativo, che nella sua articolata morfologia, interpreta, nella contingenza data, la corretta valutazione dei flussi finanziari, mettendo in armoniosa sintonia, da una parte, lo stato di bisogno economico dell’Ente – dilaniato dal vertiginoso salasso finanziario durato, 10 lunghi anni, e dall’altra parte, lo stato di bisogno economico della popolazione amministrata – martoriato dalla sfiancante stagione pandemica e aggravato da un vertiginoso aumento del costo delle spese primarie. Stanno esattamente in questa provvida logica – spiega Ciacco – il regolamento, il piano finanziario e le tariffe Tari proposti all’approvazione del Consiglio».
Primo e secondo ordine del giorno (determinazione dello schema regolatorio relativi al servizio rifiuti e modifica del regolamento Tari): 20 voti a favore, tra cui Rende e Luberto; 6 contrari (D’Ippolito, Caruso, Spadafora, Cito, Dodaro, Lucanto). Terzo e quarto punto (piano finanziario tari e tariffe tari): 18 voti a favore, 6 contrari, cioè D’Ippolito, Caruso, Cito, Dodaro, Lucanto, Spadafora, 2 astenuti, cioè Rende e Luberto. Infine, risoluzione proposta da Bianca Rende che impegna il Consiglio comunale a trovare risorse – nella fase di approvazione del bilancio di previsione – per favorire i meno abbienti (20 favorevoli e 6 contrari). (f.b.)
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