CATANZARO Una mobilitazione che è una sorta di “chiamata alle armi” per riportare il centrosinistra al governo del capoluogo con Nicola Fiorita e per ricostruire una comunità politica che sia sempre più connessa con il territorio: è questo il messaggio che emerge dagli Stati Generali del Pd di Catanzaro, che si sono riuniti per lanciare la corsa in vista delle Comunali di giugno e non solo. I dem catanzaresi in campo a fianco di Fiorita, presente dalla convention: dai vertici del partito come il segretario provinciale del Pd Domenico Giampà, il presidente provinciale del partito Michele Drosi e il segretario cittadino Fabio Celia, alle rappresentanze istituzionali come il parlamentare Antonio Viscomi e il consigliere regionale Ernesto Alecci ai tantissimi dirigenti e militanti che sono rimasti “fedeli alla linea” e che hanno resistito alla “sirena” della candidatura del prof ex Pd Valerio Donato, bersaglio agli Stati Generali di molte critiche per la sua discesa in campo sostenuta (anche) da gran parte del centrodestra e – hanno detto i democrat – da «una chiara azione trasformistica».
E non è un caso che a portare una saluto agli Stati Generali del Pd di Catanzaro sia stato il candidato sindaco del centrosinistra, Nicola Fiorita. «Il nostro – ha spiegato Fiorita – è un progetto politico che punta a un rinnovamento serio e radicale nell’amministrazione della città. Un primo elemento positivo che offro alla vostra valutazione è la moltiplicazione di incontri e appuntamenti per la nostra campagna elettorale. Questo è il frutto di un lavoro che stiamo facendo da tempo con il Pd e altre forze della coalizione e che oggi acquista sempre più forza e presenza. Percepisco molte sensazioni positive, penso che la nostra campagna elettorale sia entrata nel vivo nel momento giusto, registro tanto consenso e interesse. Dovremo dare spazio alla proposta programmatica, confidiamo di presentarlo il 15 maggio, dopo la presentazione delle liste. Ci conforta la presenza di dirigenti e militanti del Pd, andiamo avanti verso la vittoria». Quindi, il via agli interventi dei piddini catanzaresi. «Le elezioni di Catanzaro non riguardano solo la città e devono impegnare il Pd a tutti i livelli», ha sostenuto Drosi. Per Giampà «oggi non si parla più di un centrosinistra diviso ma di un centrosinistra che ha avuto la capacità di fare sintesi e che vede il come il partito più importante e più autorevole della coalizione. Il Pd sostiene Fiorita perché ha una visione di città diversa nuova all’avanguardia lontana da quei lacci e lacciuoli che l’hanno praticamente distrutta dai protagonisti che ora tentano di riciclarsi in un’altra coalizione. Donato è un gigante dai piedi di argilla che sarà sconfitto, si sarebbe dovuto sottrarre all’operazione Salvini vista la sua biografia. Sono convinto che noi invece – ha aggiunto il segretario provinciale del Pd di Catanzaro – costruiremo una comunità una coalizione forte che riuscirà a governare questa città ma soprattutto riuscirà ad uscire una comunità aperta e forte». Per Celia «come si può pensare di far rinascere la città con chi l’ha distrutta? Noi dobbiamo mettere in campo le energie migliori, ed essere unti, perché solo uniti possiamo farcela». Alecci ha sottolineato due concetti da cui partire: partecipazione, quella a cui è chiamato il Pd, e la visione che la città di Catanzaro «non mai avuto», ha detto il consigliere regionale dicendosi poi «molto preoccupato di questo governo regionale governato da un presidente che prende decisioni importanti senza sentire il territorio, e quindi i bisogni delle comunità, né interpellare i sindaci. Quanto a Catanzaro, è una città che tira a campare, con una classe dirigente che cerca di riproporsi in diversa veste per garantire piccoli e grandi gruppi di potere. Questa città merita amministratori competenti che siano in grado di far sognare i catanzaresi». Secondo Viscomi, poi, «il nostro sforzo dev’essere quello di costruire una comunità democratica all’interno di una più ampia comunità territoriale, non è una cosa facile né banale ma ci stiamo provando da tantissimo tempo. Per riuscirsi abbiamo bisogno di un’iniziativa politica per convincere le persone proponendo un modello di vita e di società, un modello di comunità che sia alternativo al modello di vita, di società e di comunità che altri ci stanno proponendo a livello nazionale internazionale e anche locale».
Alla fine, gli Stati Generali producono un documento che fotografa lo stato dell’arte ma guarda in prospettiva. «Gli organismi cittadini e provinciali, le articolazioni istituzionali del Pd nella provincia di Catanzaro – si legge – valutano le elezioni amministrative del prossimo 12 giugno 2022 nella città di Catanzaro come momento strategico e fondamentale nel processo di ricostruzione avviato, nei mesi scorsi, dalla stagione congressuale ed ad esso intendono concorrere direttamente con una mobilitazione straordinaria che rimetta in campo la comunità politica democratica con una forte capacità di espansione ai mondi vitali della società civile, dell’associazionismo, del volontariato, delle categorie ed ordini professionali, del sindacato. Rilevano il pieno fallimento del centrodestra cittadino che, all’indomani della chiarissima sconfitta delle sue rappresentanze alle ultime Regionali, non è più in grado di rappresentare la città capoluogo di regione e neanche di rappresentare se stesso unitariamente a dimostrazione che è stata soltanto la gestione del potere l’unico elemento che ha aggregato ed unito uno schieramento che ha tradito il largo consenso che l’elettorato gli ha garantito negli anni e che oggi, con una chiara azione trasformistica, tenta un improponibile riciclaggio all’interno di “contenitori civici” indistinti che appartengono non a velleitari “governi di salute pubblica” ma più semplicemente al riposizionamento degli stessi blocchi di potere cittadino che hanno soffocato ed impedito qualsivoglia crescita alla Città Capoluogo di Regione negli ultimi anni». Nel documento i dem catanzaresi poi hanno rimarcato «la piena coerenza della proposta politica della coalizione di centrosinistra con la necessità e l’urgenza di una reale e forte alternativa di governo cittadino al centrodestra che, dopo una lunga e grigia stagione di governo, consegna al corpo elettorale una città stanca, marginalizzata e priva di prospettiva politica allo stesso modo che la composizione della coalizione è perfettamente in linea con lo sforzo nazionale che il Pd compie per allargare il campo delle forze non sovraniste e per consolidarne profilo e proposta politica in vista delle Politiche del prossimo anno», chiamando infine «alla mobilitazione tutti i democratici perché con generosità ed impegno concorrano allo sforzo straordinario di mobilitazione del Pd in un quadro unitario ed orientato alla piena ripresa della presenza del partito nella città di Catanzaro, oggi impegnato nella competizione elettorale ormai prossima, e sull’intero territorio provinciale dove è avvertita l’urgenza di riconnettere il Partito alle comunità locali e agli amministratori locali impegnati sulla trincea della “prossimità”». (c. a.)
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