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Lo scontro

Toghe contro la riforma Cartabia. «Pronti allo sciopero»

Assemblea generale dell’Associazione nazionale magistrati a Roma. Il presidente Santalucia: «Inutile e dannosa»

Pubblicato il: 30/04/2022 – 12:17
Toghe contro la riforma Cartabia. «Pronti allo sciopero»

ROMA Si è appena aperta, presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino Angelicum a Roma, l’assemblea generale dell’Associazione nazionale magistrati – trasmessa in diretta streaming dalla stessa Anm – riunita su convocazione straordinaria per “valutazioni e iniziative riguardo la riforma legislativa dell’ordinamento giudiziario”, che ha al centro la modifica del sistema elettorale del Csm e il suo funzionamento.
Al termine del dibattito, nel pomeriggio, i magistrati voteranno – ha ricordato il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia che ha iniziato il suo intervento – «ulteriori forme di agitazione e proteste» tra le quali l’eventualità dello sciopero contro la riforma. La sala che contiene 1.100 posti è piena.

«Siamo quelli che pagheranno più il prezzo della riforma»

«Abbiamo assistito all’accentuazione delle criticità della riforma» e oggi «siamo qui per trovare forme di protesta che siano anche attraverso atti» che manifestino all’esterno «le ragioni» delle nostre obiezioni alla riforma Cartabia che «sarà inutile e credo anche dannosa». Ha sottolineato il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia nel suo intervento di apertura all’assemblea nazionale dei magistrati che deve decidere come proseguire la protesta contro il provvedimento legislativo che è stato approvato alla Camera e che attende il passaggio al Senato. «Siamo quelli che pagheremo di più le inefficienze del servizio giustizia».

«Tentativo di ritorsione nei confronti dei magistrati»

Nessun ritorno al conflitto tra politica e magistratura come nella «stagione di Mani Pulite» ma «non vogliamo leggere nella riforma il tentativo di ritorsione sui magistrati» e vediamo «il pericolo di una svolta costituzionale, che in questo momento non c’è» ma che tuttavia «non risponde allo spirito della Costituzione» anche qualora venisse giudicato «compatibile» dalla Consulta. Ha detto in uno dei passaggi del suo intervento Santalucia, che ha ribadito la contrarietà alla separazione delle carriere e ai criteri di valutazione delle toghe della riforma Cartabia.

All’assemblea delle toghe Cartabia «assente per rispetto»

Assente all’assemblea nazionale dell’Anm, nonostante l’invito ricevuto, la ministra della Giustizia Marta Cartabia che ha però inviato ad assistere al dibattito delle toghe il capo di gabinetto Giovanni Piccirillo.
La ministra non è andata «non per disattenzione o disinteresse, ma per rispetto» della discussione in corso nel massimo consesso della magistratura associata – ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia nel suo intervento spiegando il messaggio ricevuto dalla ministra – che culminerà nel voto sulle forme di protesta contro la riforma dell’ordinamento giudiziario tra le quali il ricorso allo sciopero. Presenti i parlamentari Bongiorno, Costa, Rossomando e Sarti che hanno accolto l’invito dell’Anm.

Casciaro: «Riforma piena di risentimento e aziendalismo»

«Questa riforma, nata in una difficile congiuntura, appare viziata proprio dal risentimento». Lo ha sottolineato nel suo intervento all’assemblea dell’Anm in corso a Roma il segretario del ‘sindacato’ delle toghe Salvatore Casciaro. «E’ una riforma permeata da logiche aziendalistiche, che mira all’efficienza e pensa ai tribunali come a catene di montaggio, che forniscono, possibilmente in tempi rapidi, un prodotto, poco importa se sia o meno di qualità. Una riforma che altera profondamente il modello costituzionale di giudice», ha aggiunto Casciaro.
«L’ Associazione europea dei giudici (Eaj) informata del processo parlamentare in corso in Italia di modifica dell’Ordinamento Giudiziario» avverte «chi promuove i provvedimenti» che «le previste modifiche», e tra queste «un nuovo sistema di valutazione dei giudici e un fascicolo personale di performance» possono «essere in contrasto con le norme europee» e «indebolire l’indipendenza del singolo giudice». Per Eaj, che «supporterà i colleghi italiani nel difendersi da ogni possibile degrado», è da evitare che i giudici «siano sottoposti a pressioni indebite o influenze politiche». Lo rende noto il presidente dell’Anm Casciaro.

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