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Diario di guerra

Onu: oltre 3mila vittime civili in Ucraina. Bombe sull’acciaieria

Dopo l’evacuazione di altri civili, i russi hanno ripreso l’attacco alla Azovstal. Tragico il bilancio dei morti stilato dall’Ohchr

Pubblicato il: 02/05/2022 – 18:45
Onu: oltre 3mila vittime civili in Ucraina. Bombe sull’acciaieria

KIEV La guerra in Ucraina è arrivata al 68esimo giorno. A Mariupol in giornata sono stati evacuati altri civili dall’acciaieria Azovstal prima che riprendessero le ostilità. Finora dall’acciaieria sono state evacuate un centinaio di persone dirette a Zaporizhzhia, come ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’evacuazione è stata portata avanti in collaborazione con l’Onu. Intanto proseguono gli attacchi delle truppe di Putin nella regione dell’Est del Paese: le forze di Mosca hanno preso di mira obiettivi aerei — forse droni ucraini. Ma anche l’esercito di Kiev reagisce: diverse esplosioni sono state udite a Belgorod, in Russia.

Acciaieria Azovstal nuovamente bombardata

Le forze russe hanno ripreso i bombardamenti dell’acciaieria Azovstal a Mariupol dopo l’evacuazione di decine di civili dal sito: lo ha reso noto un funzionario ucraino, secondo quanto riporta l’Independent. Un centinaio i civili che ieri hanno lasciato la città. Secondo Kiev all’interno dell’acciaieria Azovstal ci sono ancora 200 civili e 20 bambini.

Onu: oltre 3 mila vittime civili in Ucraina

Le vittime civili in Ucraina hanno superato il numero di tremila: lo ha comunicato l’Ufficio dell’Onu per i diritti umani (Ohchr) quantificando i civili che hanno perso la vita dall’inizio della guerra, lo scorso 24 febbraio, in 3.153 persone. Secondo l’Onu, tale stima è probabilmente inferiore alla realtà a causa delle difficoltà di accesso ai dati. La maggior parte delle vittime è stata uccisa da bombardamenti e missili, specifica l’organizzazione astenendosi dall’attribuire le responsabilità dei bombardamenti.

Kiev: affondate due navi russe vicino a Isola Serpenti

Due pattugliatori russi sarebbero stati affondati dalle forze armate ucraine nelle ac-que vicine all’Isola dei Serpenti, nel Mar Nero. Lo ha annunciato il Ministero della Difesa di Kiev, secondo cui due suoi droni hanno colpito le imbarcazioni all’alba di oggi. Il Ministero ha anche diffuso immagini aeree in bianco e nero che riprendono l’esplosione di un piccolo battello militare. «I Bayraktars (i droni di fabbricazione turca in dotazione alle forze ucraine; ndr) stanno funzionando», ha detto il capo di stato maggiore Valeriy Zaluzhnyi. L’Isola dei Serpenti è assurta alle cronache della guerra per il diniego dei soldati ucraini alla richiesta di resa che i russi rivolsero loro via radio al principio dell’invasione, diventando un simbolo della resistenza

Erdogan, la Turchia resta il luogo chiave per la soluzione della crisi

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha invitato di nuovo i suoi omologhi russo e ucraino, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, a tenere un vertice in Turchia, aggiungendo inoltre che entrambi i Paesi gli hanno chiesto aiuto per poter esportare cereali. «Sia gli ucraini che i russi vogliono aiuto per esportare cereali», ha detto dopo aver partecipato alle preghiere di conclusione del Ramadan in una moschea di Istanbul.
Il leader islamista ha reso anche noto che il suo consigliere, Ibrahim Kalin, e il viceministro degli Esteri turco, Onal Sedat, si sono incontrati sabato a Kiev con le autorità ucraine e che hanno ricevuto la richiesta di una serie di “auspici” che però non ha illustrato.
«Probabilmente, questa settimana avremo un incontro (on-line) con Putin», ha aggiunto, facendo capire che cercherà di trasferire i ‘desiderata’ degli ucraini ai russi. Erdogan ha anche insistito sulla sua offerta, fatta numerose volte dall’inizio dell’invasione russa, che Putin e Zelensky si incontrino in Turchia, dicendo che il suo Paese sarà il luogo in cui «si faranno passi in relazione a (una soluzione) in Ucraina». Il presidente turco ha previsto che questo vertice si terrà a Istanbul o ad Ankara.

Presidente della Duma: «Chi invia armi entra nel conflitto»

Il presidente della Duma, Viacheslav Volodin, ha affermato che i Paesi che inviano armi in Ucraina sono parte del conflitto, si stanno avvicinando a una “catastrofe” e che i loro leader devono risponderne davanti alla giustizia. «Inviando armi in Ucraina, diventano parte del conflitto», ha avvertito Volodin in un messaggio pubblicato su Telegram.
Secondo il presidente della Camera bassa del parlamento russo, «i leader di un certo numero di Paesi europei, guidati dalla Germania, possono causare grandi problemi ai loro popoli».
Volodin ha anche accusato l’Occidente di «non aver fatto nulla» per proteggere gli abitanti del Donbass durante gli otto anni in cui è durato il conflitto nell’Ucraina orientale e ora fa di tutto perché gli slavi muoiano in Ucraina». Volodin ha proposto di confiscare i beni aziendali dei Paesi “ostili” in risposta a misure simili adottate dall’Occidente.

Jill Biden andrà in Slovacchia e Romania per incontrare i rifugiati

La First Lady statunitense Jill Biden sarà in Romania e la Slovacchia, dal 5 al 9 maggio, per incontrare i profughi ucraini. Lo ha reso noto il suo ufficio. Incontrerà anche i militari statunitensi e il personale delle ambasciate Usa, oltre a operatori umanitari e insegnanti
Intelligence britannica, la Russia ha già schierato il 65% delle forze di terra
La Russia ha coinvolto nella guerra contro l’Ucraina circa il 65% della sua forza totale di combattimento terrestre; e probabilmente un quarto della forza è stata ormai resa “inefficace”. Lo riporta l’ultimo bollettino dell’intelligence militare britannica su Twitter.

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