COSENZA «Dopo ampie interlocuzioni politiche e dopo aver analizzato approfonditamente la proposta congressuale di Vittorio Pecoraro ho deciso insieme ai tantissimi iscritti ed iscritte, segretari di circolo ed amministratori locali che avevano condiviso il mio progetto politico di ritirare la candidatura a segretario provinciale. Abbiamo voluto essere uno stimolo per la discussione congressuale e ritengo che i temi da noi portati avanti sulla centralità dei circoli, il rinnovamento del partito e i temi del lavoro e dell’inclusione sociale siano stati accolti nella mozione Pecoraro». Salvatore Monaco spiega così il suo passo indietro (che, in realtà, considera un «passo avanti») nella corsa al congresso provinciale del Pd a Cosenza. «Non ho mai fatto della mia candidatura una questione personale – dice – ma l’ho sempre considerata uno strumento per portare avanti idee e valori nei quali crediamo fortemente e che vogliamo al centro del Pd della nostra provincia. Per questo, dopo aver raggiunto i risultati sui temi posti e aver constatato la volontà di Vittorio di garantire pluralismo politico e territoriale, ho deciso di fare un passo avanti consentendo così al Pd di svolgere un congresso in cui si possa realizzare una maggioranza solida e forte intorno al futuro segretario Pecoraro».
È la coesione il tema centrale del ragionamento di Monaco: «Dopo le elezioni provinciali e in vista delle grandi sfide che ci attendono, infatti il tema dell’unità è molto avvertito dal corpo largo del partito. Anche per questo ho voluto dare un segnale di fiducia e di responsabilità ma soprattutto ho voluto compiere un atto di generosità verso quanti da tempo pretendono un partito in cui prevalga il progetto collettivo rispetto alle legittime ambizioni personali. Nella mia vita sono sempre stato premiato dagli iscritti e dai cittadini e sono certo che anche questa volta avrei raccolto un ampio consenso trasversale tra i generi, i territori e le generazioni ma come detto è il momento dei costruttori, di chi, anche per l’esperienza maturata, vuole aiutare la squadra a vincere lo scudetto e non pensa solo a diventare capocannoniere».
«Per questo – conclude Monaco – ci siamo stati e ci saremo per dare una mano nell’opera di rigenerazione che stanno portando avanti con coraggio il segretario nazionale Letta e regionale Irto. Lo facciamo per affermare i valori di autonomia ma anche di leale collaborazione che devono ispirare l’azione di ogni dirigente politico. In bocca al lupo a Vittorio e a tutta la nostra comunità politica: il meglio deve ancora venire».
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