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È Melillo il nuovo capo della Dna. A Gratteri non bastano 7 voti dal Plenum

Il procuratore di Napoli ottiene la maggioranza assoluta. Determinante il voto dei capi della Cassazione

Pubblicato il: 04/05/2022 – 11:33
È Melillo il nuovo capo della Dna. A Gratteri non bastano 7 voti dal Plenum

ROMA Giovanni Melillo, 61 anni, di Foggia, capo di Gabinetto di Andrea Orlando quando era ministro della Giustizia e attualmente capo della Procura di Napoli, è il nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Giovanni Melillo

L’attuale procuratore di Napoli ha ottenuto 13 voti da parte del Plenum del Csm. Al secondo posto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri con 7 preferenze; terzo l’aggiunto (e attuale reggente, dopo il pensionamento di Federico Cafiero de Raho) della Dna Giovanni Russo con 5 voti. Il raggiungimento della maggioranza assoluta da parte di Melillo evita il ricorso al ballottaggio, soluzione paventata da quasi tutti gli osservatori prima del voto di questa mattina.

Determinante la posizione dei capi della Cassazione

A palazzo dei Marescialli il dibattito è acceso e ha diviso il Consiglio in due, portando al termine alla scelta a favore di Melillo. Determinante, per lui, la posizione assunta dai due capi della Cassazione, il vertice della magistratura italiana. Perché nell’ordine, prima il primo presidente Pietro Curzio, e poi il procuratore generale Giovanni Salvi, esprimono la loro preferenza per Melillo.

Come ha votato il Plenum

Hanno votato per Melillo i 5 consiglieri di Area, i due professori indicati da M5S Alberto Maria Benedetti e Filippo Donati, e il laico di Forza Italia Michele Cerabona, noto avvocato napoletano. Tutti e tre i consiglieri di Unicost, che erano l’ago della bilancia, scelgono Melillo. E, come detto, i due capi della Cassazione. Com’era nelle previsioni per Gratteri votano i quattro esponenti di Autonomia e indipendenza, Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita, nonché Giuseppe Marra e Ilaria Pepe. Per lui anche i due laici indicati dalla Lega Stefano Cavanna ed Emanuele Basile, nonché Fulvio Gigliotti, giurista e calabrese di Catanzaro di area M5S. Russo prende i quattro voti di Magistratura indipendente e quello del laico di Forza Italia Alessio Lanzi.   

Si apre la partita per la Procura di Napoli

Melillo – nonostante i possibili imprevisti tra voti e veti incrociati delle correnti – era dato per favorito. Il procuratore di Napoli in passato ha già lavorato a lungo alla procura nazionale, già pm negli uffici giudiziari del capoluogo campano poi è stato nominato aggiunto e quindi capo. Nel suo curriculum anche una parentesi al Quirinale. Gratteri, magistrato in prima linea da anni contro la ‘ndrangheta e mai iscritto ad alcuna corrente, era l’unico che poteva aspirare la poltrona, ma non è andato gli oltre 7 voti che erano previsti. L’elezione di Melillo al vertice della Procura nazionale antimafia apre la partita per la Procura di Napoli.

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