«Il futuro dell’Unione Europea è scritto anche in Ucraina». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen all’Eurocamera dove ha annunciato il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia che prevede l’esclusione da Swift di Sberbank e altre due grandi banche. «Questo – ha aggiunto – solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale». Inoltre «proponiamo un divieto totale d’importazione di tutto il petrolio russo, via mare e via oleodotto, greggio e raffinato». Bruxelles propone di sanzionare il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill. La Chiesa ortodossa russa replica dicendosi scettica sui piani della Commissione europea.
«La prossima settimana si celebra la Giornata dell’Europa, il 72mo compleanno della nostra Unione. Questa Giornata dell’Europa sarà tutta dedicata all’Unione del futuro: su come la rendiamo più forte, più resistente, più vicina ai suoi cittadini. Ma non possiamo dare da soli la risposta a tutte queste domande. Il futuro dell’Unione Europea è scritto anche in Ucraina. Oggi escludiamo da Swift Sberbank, di gran lunga la più grande banca della Russia, e altre due grandi banche. Con questo, colpiamo le banche che sono cruciali per il sistema finanziario russo e la capacità di Putin di creare distruzione. Questo solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale».
«Proponiamo – ha proseguito la presidente – un divieto del petrolio russo, un divieto totale d’importazione di tutto il petrolio russo, via mare e via oleodotto, greggio e raffinato. Ci assicureremo di eliminare gradualmente il petrolio russo in modo ordinato, in modo da permettere a noi e ai nostri partner di assicurare vie di approvvigionamento alternative e di ridurre al minimo l’impatto sui mercati globali. Questo è il motivo per cui elimineremo gradualmente il greggio russo entro sei mesi e i prodotti raffinati entro la fine dell’anno», ha aggiunto. «Quando i leader si sono incontrati a Versailles, hanno concordato di eliminare gradualmente la nostra dipendenza dall’energia russa. Nell’ultimo pacchetto di sanzioni, abbiamo iniziato con il carbone. Ora stiamo affrontando la nostra dipendenza dal petrolio russo. Cerchiamo di essere chiari: non sarà facile. Alcuni Stati membri sono fortemente dipendenti dal petrolio russo. Ma dobbiamo semplicemente farlo», ha detto. «Oggi sanzioniamo ufficiali militari di alto livello e altri individui che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili dell’assedio disumano della città di Mariupol, mandando un altro importante segnale a tutti i responsabili della guerra in Russia: sappiamo chi siete e sarete ritenuti responsabili».
Nessuna decisione del Consiglio Ue sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. La riunione dei rappresentanti permanenti dei 27 (Coreper) è terminata senza un’intesa sulle proposte presentate dalla Commissione anche a causa del poco tempo a disposizione per approfondirne i contenuti. Il Coreper tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, forse già domani.
L’Ungheria non sosterrà la proposta dell’Ue per un embargo graduale sul petrolio russo così come è stata presentata. Lo ha riferito il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, spiegando che Budapest non vede «alcun piano o garanzia su come una transizione» dal petrolio russo «potrebbe essere gestita sulla base delle proposte attuali e su come sarebbe garantita la sicurezza energetica dell’Ungheria». A quanto si è appreso, Ungheria e Slovacchia hanno chiesto, a fronte di una possibile deroga per loro fino alla fine del 2023, di avere più tempo prima di interrompere il flusso del petrolio che arriva loro dalla Russia. L’Unione europea «quest’anno» ha «in programma di aumentare significativamente» il sostegno militare alla Moldavia «fornendo ulteriori equipaggiamento alle sue forze armate». Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in una conferenza stampa congiunta a Chisinau con la presidente moldava Maia Sandu.
«È nostro dovere europeo aiutare e sostenere il Paese e aumentare il nostro sostegno alla sua stabilità, sicurezza e integrità territoriale» ha sottolineato Michel.
Non c’è alcun accordo su un eventuale incontro tra Papa Francesco e il presidente russo Vladimir Putin. Lo rende noto il Cremlino. «Non vediamo alcun progresso nei colloqui con l’Ucraina»: lo ha detto, secondo quanto riporta la Tass, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Veicoli Nato che entrassero in Ucraina per consegnare armi alle forze di Kiev saranno considerati “bersagli militari legittimi” da parte dei russi. Lo ha detto oggi il ministro della Difesa di Mosca, Serghei Shoigu, dopo che la Russia ha detto di avere bombardato ieri sera sei scali ferroviari in Ucraina da cui transitavano armi occidentali. Lo riferisce la Tass.
Nella regione di Kiev, altri 20 corpi sono stati trovati nei villaggi liberati dall’occupazione dell’esercito russo: sale così a 1.235 il numero dei cadaveri di civili recuperati, che ieri erano 1.202. Lo ha riferito il capo della polizia della zona di Kiev, Andrey Nebitov, citato da Unian. «Solo ieri sono stati trovati altri 20 corpi senza vita. La maggior parte delle persone era di Borodyanka e dei villaggi vicini, e di insediamenti di Vyshhorod», ha affermato, «la maggior parte di loro è morta a causa del fuoco di armi leggere. Possiamo parlare di crimini su larga scala commessi dall’esercito russo nella regione di Kiev».
«Continueremo a fare di tutto per far uscire la nostra gente da Mariupol e Azovstal, sia civili che militari. È difficile, ma abbiamo bisogno di tutti coloro che sono lì. Non c’è stato un solo giorno in cui non ci siamo occupati di loro, in cui non abbiamo cercato di risolvere la questione». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelnsky in un video messaggio citato da Interfax Ukraine. «Siamo riusciti a risolvere la questione del cessate il fuoco per quasi tre giorni, in modo che il corridoio umanitario funzionasse. Ora le truppe russe non rispettano gli accordi. Continuano gli attacchi massicci ad Azovstal», ha aggiunto.
x
x