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Pedopornografia, in Italia nel 2021 i casi trattati sono aumentati del 47%

L’adescamento online spesso avviene sulle chat dei siti di video gaming. La fascia più a rischio sono i minori tra i 10 e i 13 anni

Pubblicato il: 04/05/2022 – 7:44
Pedopornografia, in Italia nel 2021 i casi trattati sono aumentati del 47%

ROMA Nel 2021 sono stati 5.316 i casi pedopornografia trattati dalla Polizia postale, con un incremento del 47% rispetto all’anno precedente. In crescita anche il numero dei minori, 531, approcciati sul web da adulti abusanti. La fascia più a rischio è tra i 10 e i 13 anni, ma crescono anche i casi di adescamento online dei bambini nella fascia 0 – 9 anni, sempre più connessi ai giochi di ruolo e videogiochi online. Per la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia del 5 maggio, Save the Children e Polizia Postale diffondono un dossier dati sull’adescamento online, cresciuto durante la pandemia, e una guida per genitori.

Come avviene l’adescamento online

I pedofili o groomer (adulti adescatori interessati a minori), che sfruttano la rete e per
entrare in contatto con minori sono stati 208, pari al 15% del numero complessivo degli indagati per lo scambio di materiale pedopornografico (1.421 adulti). Dal dossier “L’abuso sessuale online in danno dei minori”, a cura del Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (C.N.C.P.O) del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma con la collaborazione di Save the Children, emerge che la fascia di età più colpita è quella preadolescenziale, con un’età compresa tra i 10 e i 13 anni, che nel 2021 ha fatto registrare 306 vittime di adescamento online, quasi il 60% di tutti i 531 minori approcciati sul web dai groomer, nonostante ai minori di 13 anni non sia consentito l’accesso ai social network. Maschi e femmine sono pressoché in egual misura al centro di casi di adescamento online intercettati dalla Polizia Postale. In generale i bambini e i ragazzi che usano la rete, sembrano essere più esposti al rischio di adescamento quando usano i socialnetwork e la messaggistica. Preoccupanti i dati relativi alla fascia di età 0-9 anni che sempre di più risulta coinvolta. Particolari pericoli emergono dai giochi di ruolo e videogiochi online: la crescente attrattiva esercitata da questi servizi sui più piccoli ha indotto i pedofili a concentrare la loro attenzione anche sulle piattaforme di gaming (videogiochi online), sfruttandone i servizi di chat, di messaggistica e offrendo la possibilità di agganciare i minori più facilmente. Per fornire uno strumento ai genitori e agli educatori, anche a rispondere all’ampliamento dell’uso delle tecnologie digitali e all’abbassamento delle fasce di età di chi accede ad ambienti digitali, è stata realizzata la guida “Adescamento Online. Conoscere e prevenire”, redatta dall’Unità Analisi Crimini Informatici della Polizia Postale (U.A.C.I,) e Save the Children. La guida contiene tre sezioni, ciascuna dedicata a genitori di diverse fasce d’età: di bambini e bambine di 0-6 anni; di 6-10 anni; pre -adolescenti di 11-13 anni, ognuna con la descrizione di alcune esperienze specifiche di ogni età, con le sfide educative per gli adulti di riferimento e con consigli generali e specifici rispetto alle problematiche principali.

Polizia postale, le alleanze per tutelare bambini

«Con l’attuazione del Protocollo ancora una volta ribadiamo l’importanza di fare rete in modo sinergico con il mondo dell’Associazionismo. Le minacce all’infanzia e all’adolescenza provengono oggi anche dal web, la velocità con cui si aggravano rende necessario costruire le migliori alleanze pubblico-privato per realizzare azioni concrete di tutela e protezione di piccole vittime». Lo afferma Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. «Insieme a Save the Children – spiega – abbiamo scelto di realizzare uno strumento che si basa sullo studio recentissimo dell’evoluzione dei fenomeni di minaccia online: un dossier dati e una Guida per Genitori che costruiscono una risposta immediata a cambiamenti, come quelli imposti dalla pandemia da covid19, che nessuno avrebbe mai immaginato e che hanno drammaticamente mostrato il loro aspetto più pericoloso. Riteniamo che le azioni di contrasto alla pedopornografia e all’adescamento online, condotte dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il coordinamento del Cncpo, possano essere rese ancora più efficaci dalla promozione di iniziative che mirano a sviluppare, nella società civile, livelli ulteriori di consapevolezza del rischio con l’obiettivo comune e ambizioso di proteggere i bambini e i ragazzi sempre e ovunque, anche nel cyberspazio».

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