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Occhiuto: «Bella notizia i 3 miliardi sulla 106 ma non basta. La Zes di Gioia è la più importante d’Italia»

Il governatore rilancia su rigassificatore e piastra del freddo. «Evitare stazioni appaltanti troppo piccole per il Pnrr. La ‘ndrangheta non sia alibi per non fare nulla»

Pubblicato il: 06/05/2022 – 17:31
Occhiuto: «Bella notizia i 3 miliardi sulla 106 ma non basta. La Zes di Gioia è la più importante d’Italia»

CATANZARO «È una bella notizia che ci siano già 3 miliardi per la Statale 106, ma non basta. Dobbiamo essere più ambiziosi, anche se dobbiamo riconoscere il fatto che per 30 anni di questa strada si parlava solo come strada della morte, ma oggi, in questi ultimi 4-5 mesi, c’è stato un grande impulso, con risorse vere che possono essere utili a finanziare la conclusione di questa opera». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto parlando con i giornalsiti al termine della riunione della cabina di regia sul Pnrr. Alla cabina di regia hanno partecipato i rappresentanti del mondo produttivo, dei sindacati, dell’Anci con il presidente Marcello Manna, oltre ai dirigenti generali dei Dipartimenti della Cittadella.

«Ora una norma che possa finanziare la Statale 106 con tutte le risorse in modo pluriennale»

Occhiuto ha anzitutto ricordato che “il Sole 24 Ore” ha anticipato il contenuto dell’allegato Infrastrutture al Def dove il governo finalmente qualifica strategica per l’intero Paese questa opera e assegna di fatto altri 3 miliardi di euro. «Erano quelli che avevo chiesto. Non bastano perché sono le risorse occorrenti per concludere la Statale 106 fino a Catanzaro. Stiamo chiedendo ad Anas di darci la quantificazione delle opere necessarie per concludere la strada fino a Reggio Calabria: lì manca la progettazione, in molti casi. Lo stiamo facendo perché, insieme alle organizzazioni sindacali nazionali, abbiamo chiesto e stiamo chiedendo al governo di fare una norma in legge di bilancio che possa finanziarie la 106 con tutte le risorse che occorrono, in maniera pluriennale, così come è stato fatto per l’Alta Velocità. È una bella notizia che ci siano già 3 miliardi, ma non basta. Dobbiamo essere più ambiziosi, anche se – ha sostenuto il presidente della Regione – dobbiamo riconoscere il fatto che per 30 anni di questa strada si parlava solo come strada della morte, ma oggi, in questi ultimi 4-5 mesi, c’è stato un grande impulso, con risorse vere che possono essere utili a finanziare la conclusione di questa opera».

«No a stazioni appaltanti troppo piccole per gestire le risorse del Pnrr»

Occhiuto: «Bella notizia i 3 miliardi sulla 106 ma non basta. La Zes di Gioia è la più importante d'Italia»

Occhiuto ha poi fatto il punto sulla riunione della cabina di regia del Pnrr. «Mi aspetto molte idee dalla cabina di regia, che dovrebbe fare la regia della spesa delle risorse del Pnrr, ma non solo, della programmazione unitaria perché non abbiamo solo il Pnrr, abbiamo il Fondo di sviluppo e coesione, abbiamo il nuovo ciclo di programmazione dei fondi Por e la Calabria è la prima Regione ad avere inviato a Bruxelles il nuovo programma operativo, solo quello vale 3,17 miliardi. È utile che ci sia una cabina di regia capace di produrre soluzioni e idee per mettere a terra queste risorse e risolvere attraverso queste risorse i problemi della Calabria. La cabina di regia – ha ricordato il governatore – deve occuparsi di queste risorse che dovranno essere spese nei prossimi anni. Attenzione: sul Pnrr la Regione di fatto a volte fa solo il passacarte, perché la maggior parte delle risorse vanno ai Comuni e devono spenderle i Comuni. Noi abbiamo più di 300 Comuni sotto i mille abitanti, Comuni che non hanno l’ingegnere capo e a volte neanche il segretario generale, per cui bisogna creare le condizioni affinché questi Comuni possano davvero spendere le risorse, altrimenti sarà una partita persa quella del Pnrr. Poi ci sono le altre risorse del Fsc, della programmazione comunitaria, e anche lì bisogna porre in essere procedure che velocizzino la spesa e che la orientino davvero verso i bisogni dei calabresi. Ho chiesto di aiutarmi anche a stabilire dei metodi per la tracciabilità della spesa, perché tante risorse possono diventare l’obiettivo di poteri criminali che nella nostra regione ci sono, per cui dobbiamo fare dei protocolli per la tracciabilità. Già ne abbiamo fatto uno con la Guardia di Finanza, ma sarebbe utile che si mettessero in piedi anche con le altre istituzioni coinvolte, con le Prefetture, le Procure, dei sistemi affinché la spesa vada a rispondere ai bisogni dei cittadini e non agli appetiti famelici dei poteri criminali. Il modo per farlo è quello di evitare stazioni appaltanti troppo piccole, perché più sono piccole le stazioni appaltanti più sono permeabili ai poteri criminali. Se un Comune fa una gara di 10-15 milioni, qualche rischio in più c’è, se invece una gara di 20-30 milioni la fa la Stazione unica appaltante con modalità condivise o partecipate anche attraverso la strutturazione di metodi con altri livelli istituzionali, con le Prefetture, siamo molto più garantiti. C’è molto da lavorare anche su questo, mi aspetto dalla cabina di regia – ha rilevato Occhiuto – qualche buona idea in questa direzione».
«Intanto – ha poi aggiunto il governatore – è una buona cosa che sia le organizzazioni datoriali che le organizzazioni sindacali apprezzino il lavoro del governo regionale, ne sono contento. Credo che non si possa governare da solo. Le sfide che attendono il governo regionale sono tanto grandi, tanto importanti, tanto difficili per cui occorre il contributo di tutti: dei sindacati, degli industriali, di tutti quelli che rappresentano i calabresi anche al di fuori di questo palazzo. Quindi lo giudico un buon punto di partenza, sono contento che anche loro giudichino questi primi mesi della mia attività come un buon punto di partenza per la regione».

«La Zes di Gioia Tauro è la più importante d’Italia»

Al centro dell’attenzione la Zona economica speciale di Gioia Tauro, con Occhiuto che ha rilanciato il progetto del rigassificatore e della piastra del freddo. «Le Zes sono una grande opportunità, soprattutto quella di Gioia Tauro è una straordinaria opportunità. Credo che la Zes di Gioia Tauro sia la più importante d’Italia, perché insiste su un porto, quello di Gioia Tauro, che è già diventato importante, nel disinteresse della politica, perché nessuno se ne è mai occupato, non solo in Calabria, ma anche a livello nazionale. Oggi lo scempio della guerra, la follia della guerra modifica anche i percorsi della logistica delle merci, quindi il Mediterraneo diventerà ancora più importante, il porto di Gioia Tauro diventerà ancora più importante. Lì possiamo fare un grande rigassificatore, stamattina ne ho parlato con Cingolani, il triplo di Porto Empedocle, ci farebbe produrre un terzo del gas che attualmente importiamo dalla Russia ma soprattutto avrebbe una enorme piastra del freddo che serve per surgelare i prodotti, e potrebbe surgelare la metà dei prodotti che consuma l’Europa. Quindi si potrebbe fare a Gioia Tauro un grande distretto dell’agroalimentare. È un investimento che cuba da 1,3 a 1,8 miliardi di euro, non di soldi pubblici, di soldi che metterebbe Sorgenia che oggi è posseduta da Cassa Depositi e Prestiti. Quindi è una grande occasione. Io credo che l’area della Calabria che davvero può essere il motore di tutta la Calabria è proprio l’area di Gioia Tauro per via del porto. Sono dispiaciuto che proprio qualche sindaco che vive lì questo non lo capisca».

«La ‘ndrangheta non deve diventare un alibi per non fare nulla»

Occhiuto ha infine concluso: «Io ho letto una dichiarazione di Gratteri qualche settimana fa, quando diceva che la ‘ndrangheta non deve diventare un alibi per non fare investimenti in Calabria. La ‘ndrangheta c’è, l’ho detto in altre occasioni, al presidente della Regione e al governo regionale la ‘ndrangheta fa schifo, ma noi dobbiamo lavorare senza far diventare la ‘ndrangheta un alibi per non fare le cose. Quando andiamo a Roma a chiedere le risorse per la Calabria dobbiamo dire che la parte prevalente della Calabria è fatta da persone che lavorano e che vogliono, con il loro lavoro, contrastare la violenza e la stupidità delle organizzazioni criminali che uccidono i diritti e uccidono il futuro della Calabria». (c. a.)

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