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la protesta

Piana di Gioia Tauro, sindaci in piazza: no al raddoppio dell’inceneritore – VIDEO E FOTO

Manifestazione con varie associazioni. I primi cittadini contestano la decisione. Versace: spiace non vedere i consiglieri regionali

Pubblicato il: 07/05/2022 – 13:51
Piana di Gioia Tauro, sindaci in piazza: no al raddoppio dell’inceneritore – VIDEO E FOTO

GIOIA TAURO “No al raddoppio dell’inceneritore di Gioia Tauro”. Lo hanno ribadito i sindaci della Piana insieme a molte associazioni del territorio che hanno promosso una manifestazione stamattina a Gioia Tauro. Centinaia le persone che hanno partecipato all’iniziativa per affermare come la Piana non possa essere l’unico “terminale” del ciclo di smaltimento dei rifiuti in Calabria. “Una scelta che rifiutiamo – ha detto Aldo Alessio sindaco di Gioia Tauro – nata senza alcun confronto e scelta in maniera unilaterale dal presidente della Regione Occhiuto”. In piazza i comitati per la difesa della salute che chiedono servizi sanitari invece di impianti inquinanti. “Ci avevano provato altre volte a raddoppiare l’inceneritore dei rifiuti – hanno detto le associazioni –  e li abbiamo sconfitti. Lo faremo ancora. Siamo solo all’inizio di una lotta che continuerà nel tempo”. Martedì prossimo Occhiuto incontrerà i sindaci e i rappresentanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria che si oppongono al raddoppio dell’impianto.

Bruni: «Il modello Brescia ha incrementato i tumori dell’11%»

«Questa è una battaglia per la salute, una battaglia per mantenere un ambiente sano, una battaglia per mantenere la vita». Così Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale, è intervenuta per ribadire la sua contrarietà all’opera prevista dalla Regione. «Ho visto un bambino con un cartello su cui era scritto “chi brucia i rifiuti ci brucia la vita” – prosegue Bruni -. Ha ragione, certo. A Brescia, dove il nostro Presidente Occhiuto ha preso a modello il termovalorizzatore di quella città, secondo i dati provenienti dall’Istituto Superiore della Sanità dal 1999 al 2015, c’è stato un aumento dell’incidenza dei tumori dell’11 per cento».
«Ma che cosa pretendiamo? Se chi è stato nominato Commissario alla Sanità della nostra Regione – attacca l’esponente politica – invece che volere il bene e la salute dei suoi cittadini mette in campo opere che altrove hanno dimostrato che aumentano l’incidenza dei tumori non andiamo da nessuna parte. Da ora in avanti dobbiamo impegnarci tutti nella battaglia sui rifiuti in Calabria».
«L’Europa ci spinge all’economia circolare e noi bruciando spazzatura – evidenzia ancora Bruni – bruciamo soldi di fatto. Bisogna spingere sulla differenziata, coinvolgendo la collettività in un processo virtuoso rendendola edotta dei vantaggi economici che possono derivare per esempio dai distretti ecologici. Bisogna aiutare i sindaci e creare o migliorare gli impianti. La Calabria è la seconda regione per biologico e il compost invece di produrlo lo acquistiamo da altre regioni. Assurdo».
«E se proprio il Presidente Occhiuto desidera raddoppiare qualcosa – conclude Bruni – puntasse a raddoppiare le risorse umane in sanità, raddoppiasse l’impegno nel tutelare la salute, mettesse finalmente la prima pietra sull’ospedale di Palmi, atteso oramai da più di 20 anni che è diventata la “favola italiana” dell’incapacità politica e organizzativa calabrese».

Il video

Versace: dispiace non vedere qui i consiglieri regionali

«E’ in atto in questo momento un’interlocuzione con il ministero a cui abbiamo inviato tutta la documentazione riguardante la possibilità di impugnare la legge regionale. Azione, quest’ultima, che può compiere solo il ministero naturalmente», ha affermato il sindaco metropolitano f.f. Versace. «Siamo stati finalmente convocati dal presidente Occhiuto per martedì prossimo – ha poi aggiunto il rappresentante di Palazzo Alvaro – per una riunione formale e dunque auspichiamo che questa iniziativa possa segnare la ripresa di un dialogo aperto e costruttivo non solo sul futuro del nostro territorio ma, in linea più generale, sull’intera problematica dei rifiuti a livello regionale. E naturalmente – ha rimarcato Versace – la prospettiva deve essere anche quella di rivedere le posizioni assunte dal Consiglio regionale anche se, a tal proposito, registriamo con amarezza l’assenza oggi in piazza, ma anche nelle precedenti iniziative pubbliche, dei consiglieri di Palazzo Campanella. In questa partita crediamo che non ci si debba dividere perché in gioco ci sono il futuro della nostra terra e la salute dei cittadini, ma senza confronto è impossibile individuare percorsi e soluzioni condivis.». Attraverso il Piano d’ambito e le linee guida che la Città metropolitana ha adottato, ha poi ricordato Versace, «l’abbiamo detto chiaramente: questo di Gioia Tauro non è un termovalorizzatore ma un inceneritore. E abbiamo anche detto che questo impianto va ammodernato e messo in sicurezza. Siamo inoltre convinti che una linea operativa possa essere di aiuto al territorio metropolitano di Reggio Calabria. Ma quello che certamente non possiamo accettare è che Gioia Tauro diventi la discarica dell’intera Calabria. Va portato avanti il lavoro, fondamentale e irrinunciabile, sulle discariche di prossimità che il nostro ente sta facendo e per il quale voglio ringraziare il consigliere Salvatore Fuda che sta seguendo questo processo con grande attenzione. E proprio come la Città metropolitana di Reggio Calabria è riuscita ad individuare i centri di discarica, allo stesso modo ci aspettiamo che gli altri territori facciano la stessa cosa”. Reggio Calabria ha voluto rispondere presente al grido d’allarme lanciato dal Sindaco Alessio e dall’intera comunità di Gioia Tauro, “anche perché sin dal primo momento – ha evidenziato Brunetti – siamo stati contrari all’ipotesi di raddoppio di questo impianto che, ribadiamo, non è un termovalorizzatore. Contrarietà che abbiamo manifestato con grande chiarezza alle massime autorità regionali, con in testa il presidente Occhiuto. E siamo contrari perché questa prospettiva, nel quadro della nuova normativa, è completamente in controtendenza rispetto al percorso e ai grandi sacrifici che ha compiuto negli ultimi anni il territorio di Reggio Calabria. Ci viene ripetuto in tutti i modi che l’obiettivo è il raggiungimento della soglia del 65% di raccolta differenziata, obiettivo su cui stiamo lavorando sia pur tra le mille difficoltà con cui devono fare i conti gli enti locali. E se questo è il percorso non si capisce bene per quale motivo dovremmo raddoppiare questo bruciatore che aumenterebbe la quota di indifferenziato. La verità, in realtà, è una sola ovvero che occorre in tutti i modi incentivare la raccolta differenziata e ridurre al massimo la produzione e lo smaltimento dell’indifferenziato. Questo è il sentiero su cui sta andando il mondo intero e noi, come Comune e come provincia, non intendiamo fare alcun passo indietro».

(foto tratte dalla pagina facebook di Fortunato Costantino).

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