COSENZA Il Tribunale di Cosenza ha revocato la misura interdittiva all’ex prefetto Paola Galeone imputata di corruzione e presente all’ultima udienza pubblica del processo in corso nel palazzo di giustizia della città dei bruzi (QUI LA NOTIZIA). L’imputata è difesa dagli avvocati Mario Antinucci e Carlo Di Casola.
Nel corso dell’ultima udienza è stato escusso un operante dello Servizio Centrale Operativo della Questura di Roma che ha confermato di aver partecipato due anni fa alle operazioni di “copia forense” del telefono sequestrato alla querelante Cinzia Falcone e chiarito la circostanza sulla copia relativa al contenuto integrale del telefono, comprensivo del registro chiamate, chat di wathsapp, messaggistica, facebook ed ogni altro collegamento social. A tal proposito, l’avvocato Mario Antinucci ha reiterato il dubbio di genuinità dell’intero flusso di registrazione del server della Procura della Repubblica, quantomeno sulla base del cd consegnato alla difesa nel mese di febbraio 2022 dagli stessi uffici della Procura della Repubblica e recante la copia del Rit delle intercettazioni telefoniche, che non corrisponderebbero al registro delle chiamate copiato nel telefono della Falcone. Secondo il legale, «per non usare due pesi e due misure tra le prove a carico e quelle a discarico», il dubbio di legittimità può essere esteso a tutte le prove per intercettazioni di questo processo, inclusa la registrazione ambientale del bar di Cosenza determinante per l’arresto ed il rinvio a giudizio dell’ex Prefetto Galeone. Il Collegio, sentito il parere favorevole del pm Visconti, ha disposto la revoca della misura interdittiva nei confronti di Paola Galeone che potrà tornare liberamente nella città di Cosenza.
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