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LE ELEZIONI NEL CAPOLUOGO

Catanzaro, prima uscita di Donato con Mancuso. Il candidato sindaco: «Ecco di cosa ho parlato con Salvini…»

Il prof sostenuto (anche) dalla Lega e da 10 liste: «Il leader del Carroccio mi ha detto “non punto a bandierine ma al buon governo della città”»

Pubblicato il: 08/05/2022 – 18:21
Catanzaro, prima uscita di Donato con Mancuso. Il candidato sindaco: «Ecco di cosa ho parlato con Salvini…»

CATANZARO Dieci liste in campo a sostegno del candidato sindaco di Catanzaro Valerio Donato. A riferirlo è stato lo stesso Donato parlando con i giornalisti a margine di un incontro organizzato dal movimento “Alleanza per Catanzaro”, che fa riferimento alle posizioni del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, plenipotenziario della Lega. L’incontro è stata la prima uscita pubblica che ha visto Donato e Mancuso insieme, seduti allo stesso tavolo, con altri big della politica catanzarese come l’attuale assessore comunale ai Lavori pubblici Franco Longo e l’attuale consigliere comunale Eugenio Riccio. “Bocche da fuoco” a sostegno di Donato, che ha poi colto l’occasione della convention per tornare su un tema che è stato al centro di un’aspra polemica nei giorni scorsi: la critica di aver costruito un’alleanza eterogenea nella quale Donato, che è un ex Pd con un passato da dirigente della sinistra, mette insieme pezzi di centrosinistra con molte aree di centrodestra, a partire dalla Lega stessa.

Donato e la sua interlocuzione con Salvini

Da qui la puntualizzazione di Donato: «Il presidente Mancuso e l’assessore Longo – esordisce il candidato sindaco – sono stati i primi che mi hanno chiamato e con i quali ho potuto fare una chiacchierata gradevole su contenuti. E nonostante quello che si possa dire, la discussione non è stata mai caratterizzata da poltrone, poltroncine, posizioni di potere. L’unica cosa che è stata posta all’attenzione è cosa si può fare per questa città, per governarla adeguatamente. E devo dire, con dispiacere per qualcuno, che questa è stata anche l’interlocuzione con il senatore Salvini, lo devo dire con molta franchezza. Mi ha chiesto, anzi mi ha detto: “Io non voglio mettere bandierine sulla città, vorrei tanto che la tua città, come tante altre città, fosse amministrata adeguatamente e mi dicono i miei referenti a Catanzaro che la tua è la migliore proposta”. E vorrei partire proprio da qui per spiegare perché c’è questa iniziativa elettorale. Io mi sono limitato proporre delle linee di programma, fotografare l’esistente, senza criticare chi c’è stato prima, perché non ci porta da nessuna parte, perché dire che Abramo è stato bravo o no non ci aiuta a dire qualcosa in più. È sufficiente fare una fotografia: vi piace o no l’esistente? E cosa bisogna dire? Cosa bisogna fare concretamente per portare questa città a una condizione migliore. Mi sono limitato a fare questo. Nella mia prima conferenza stampa – ricorda Donato – non ho detto che “sono bravo e posso fare il sindaco di Catanzaro”, ho detto “mi candido a sindaco per fare 4-5 cose, su queste vorrei confrontarmi”. Comprendo bene che è difficile parlare di contenuti, e se guardate bene le critiche che mi rivolgono non sono mai sui contenuti. Non si avventurano su contenuti ma solo dicendo: “Siete disomogenei”».

«Basta con la propaganda strumentale»

Il candidato sindaco quindi aggiunge: «Se partiamo dalle ideologie vorrei è certo che non lo pensiamo allo stesso modo, ma vorrei vedere se chi aderisce alla Lega o a Forza Italia o a un altro partito pretende che io la pensi come lui o che io pretenda che la pensino come me. Attenzione, è proprio questo che ha mandato a fondo Catanzaro, perché partiamo dalle ideologie. E invece – rileva Donato – noi partiamo da un programma, come dicevo, la chiacchierata che abbiamo fatto con Mancuso e Longo è stata sulle cose da fare, e se bisogna fare un parcheggio o un ponte, non bisogna avere la stessa ideologia. Noi dobbiamo identificare la cosa da fare e, pur pensandola diversamente sulle questioni nazionali e internazionali, abbiamo discusso su cosa bisogna fare per riprendere questa città. Quindi, queste azioni strumentali propagandistiche gradirei che una volta per tutte si mettessero da parte. I miei competitor sono in continua contraddizione e non mi criticano mai sui contenuti».
All’interno della sua coalizione – afferma poi Donato – «vedo un clima molto positivo, coeso, stiamo ragionando sul contenuti programmatici che trovano un punto di riferimento abbastanza solido su poche cose di prospettiva per un’idea di città nuova». Quanto all’aumento del numero dei candidati sindaco, al momento sei, Donato si dice «assolutamente non preoccupato. Quando c’è competizione, il confronto democratico migliora, ci sarà la possibilità di discutere e di affinare le proposte, e di presentare ai cittadini una bella discussione che mi auguro prosegua sui contenuti e non sulle speculazioni propagandistiche».

Mancuso: «Donato scelta migliore per la città»

A sua volta, Mancuso evidenzia che «la nostra scelta a sostegno di Valerio Donato rappresenta la massima espressione della democrazia perché non ci siamo fatti imbrigliare dai partiti su scelte preconfezionate ma abbiamo scelto liberamente. I maggiorenti dei partiti che hanno sempre scelto per noi negli ultimi 25 anni non sono stati in grado di imporre nulla. All’inizio delle discussioni si era cercata una candidatura condivisa con le altre forze politiche di centrodestra ma appena si è capito quello che era il gioco delle parti e dove si voleva arrivare non c’è stato alcun dubbio nello scegliere Valerio Donato. Questa scelta rappresenta la migliore prospettiva per la città». (a. c.)

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