ROMA «Il Ponte è un’infrastruttura strategica per l’Italia e per l’Europa. Per realizzarla in tempi brevi sarebbe ragionevole fare riferimento al progetto definitivo del 2005 che aveva ottenuto tutte le autorizzazioni. Il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia non solo aiuterebbe a colmare il gap con il resto del Paese ma sarebbe una grandissima occasione di crescita per il Mezzogiorno». Il governatore Roberto Occhiuto fa eco al collega siciliano Nello Musumeci. E in un’intervista al Giornale rilancia il progetto del Ponte sullo Stretto. Ricorda, Occhiuto, i progetti della Regione sul porto di Gioia Tauro («trascurato negli ultimi anni dal governo) e spiega: «Il Ponte sullo Stretto sarebbe una straordinaria infrastruttura per rendere ancora di più Calabria e Sicilia la porta dell’Europa sul Mediterraneo».
Occhiuto ritiene che vi sia «un’opposizione ideologica all’infrastruttura, ancora oggi animata dal M5S». Il Ponte, tuttavia, «merita l’impegno non di un solo ministro ma dell’intero esecutivo. L’intero governo e il presidente del Consiglio dovrebbero definire il Ponte come priorità strategica perché già inserito nella rete di trasporto europea Ten-T. Paradossalmente è ritenuto più strategico per l’Europa che per l’Italia». C’è anche un risvolto positivo: «Fino al precedente governo il Ponte era ritenuto tabù perché voluto dal governo Berlusconi. Ora finalmente si è ricominciato a parlarne. Spero che questo governo e il prossimo possano passare dalle parole ai fatti». Quello del Ponte è un tema sul quale, secondo Occhiuto, «forse ci vorrebbe un impegno ancora più incisivo da parte dei governi regionali. L’Italia ha un debito straordinario nei confronti della Calabria e della Sicilia per i costi dell’insularità e della marginalità. Ecco perché il tema andrebbe posto in seno alla Conferenza delle Regioni».
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