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Siderno, la protesta contro l’ampliamento dell’impianto di San Leo: «Non siamo la discarica del comprensorio» – VIDEO

I promotori della contestazione: «Ci stiamo rendendo conto che la Regione vuole spostare nella zona di Reggio Calabria tutti i rifiuti»

Pubblicato il: 08/05/2022 – 13:53
di Mariateresa Ripolo
Siderno, la protesta contro l’ampliamento dell’impianto di San Leo: «Non siamo la discarica del comprensorio» – VIDEO

SIDERNO Un “no” fragoroso all’ampliamento dell’impianto Tmb di smaltimento rifiuti in località San Leo del Comune di Siderno. Questa mattina, davanti al palazzo municipale, cittadini e associazioni – nonostante la pioggia battente – si sono riuniti per ribadire il loro dissenso con una protesta che non è destinata a fermarsi. Da oggi, l’appuntamento – organizzato dal Comitato per la salvaguardia del territorio “Siderno ha già dato” – è fissato per ogni domenica mattina.

Il ricorso al Tar

L’impianto –  che nel settembre del 2020 era stato interessato da un incendio di vaste proporzioni, destando molta preoccupazione, e nel quale confluiscono tutti i rifiuti raccolti nei centri del comprensorio della Locride – è situato nella zona sud del Comune di Siderno, a ridosso della fiumara Novito e al confine con il Comune di Locri e di Agnana. Poco distante dalle abitazioni. Contro il progetto di ampliamento della struttura il comitato sidernese nel 2021 ha presentato un dettagliato ricorso al Tar, ma il tribunale amministrativo lo aveva respinto considerandolo inammissibile. Il comitato, infatti, secondo il Tar di Catanzaro si era costituito formalmente in ritardo. «L’ampliamento dell’impianto non solo non rispetta la distanza minima dal centro abitato e dalle case sparse, già preesistenti a qualche centinaio di metri da quello attualmente vigente, mentre la normativa prevede la distanza di due chilometri, ma compromette la salute dei minori frequentanti la scuola materna di Casanova, ubicata in linea d’aria a una distanza di circa 1200 metri», si legge nei documenti presentati dal comitato sidernese. «La pericolosità per la salute pubblica derivante dall’emissione di sostanze nell’ambiente circostante del Tmb si constata dalle sostanze in uscita dai camini». Ad opporsi anche i Commissari del Comune di allora – il cui ricorso fu respinto – e una famiglia che abita poco distante dall’impianto. 

«Siderno discarica della Locride e della Regione»

«La nuova opera forse può risolvere i problemi di cattivi odori, ma incide, in maniera determinante, sul futuro sviluppo del territorio, non più a vocazione turistica, ma discarica del comprensorio e della intera Regione», sottolineano i promotori della protesta. «Noi – afferma Francesco Martino – ci stiamo rendendo conto che la Regione vuole spostare nella zona di Reggio Calabria tutti i rifiuti. A Cosenza non si parla né di inceneritori né di discariche di servizio. La convinzione che abbiamo è che alla fine, sia a Siderno, sia l’inceneritore di Gioia Tauro, diventeranno le discariche su cui la Regione tenterà di spostare tutti i problemi che ci sono. Queste scelte della Regione – sottolinea l’attivista –  sono obsolete, vanno contro il progetto della comunità europea di arrivare a rifiuti zero. L’idea di fare un impianto vecchio è assurda. Alla fine si spenderanno 42 milioni e i problemi non si risolveranno».  

«Mercoledì un incontro in Regione»

«Mercoledì – spiega Martino – ci sarà un incontro in Regione. Sarà presente anche il Comune. Probabilmente vorranno convincerci, ma noi lo abbiamo studiato e siamo convinti che l’impianto presenta caratteristiche tossiche e nocive. Tutta l’area interessata non avrà nessuna prospettiva di sviluppo, la prospettiva di chi abita lì è che saranno costrette a vendere le loro case. È impossibile resistere lì a causa delle emissioni di sostanze tossiche, e con l’ampliamento dell’impianto raddoppieranno».

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