CORIGLIANO ROSSANO Sull’ipotesi, a quanto pare molto remota, di riapertura tribunale di Rossano, si è consumato uno scontro tra due dei deputati di Corigliano Rossano, Francesco Forciniti ed Elisa Scutellà, il primo eletto nel M5S poi passato all’opposizione del governo Draghi, la seconda a tutt’ora militante cinquestelle dopo la diaspora.
In un incontro promosso dall’amministrazione comunale di Corigliano Rossano con l’obiettivo di sostenere la “vertenza tribunale”, Forciniti ha fatto notare che in Commissione Giustizia «non esiste alcuna proposta di legge sulla geografia giudiziaria ed il calendario della commissione stessa è già pieno per i prossimi mesi».
Nei giorni scorsi la Scutellà, dal canto suo, in una nota stampa aveva reso noto che era stata «ottenuta la calendarizzazione in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati la Proposta di legge sulla Riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari», a firma della deputata, che aveva definito il passaggio come «importante passo avanti nella vertenza, lunga ormai dieci anni».
«Nel 2011 un governo tecnico, quello di Monti, chiuse dalla sera alla mattina 38 tribunali e Procure della Repubblica annesse, con la complicità dei partiti di centrodestra e centrosinistra. Uno di questi era nella mia città, Corigliano-Rossano, di recente scossa da episodi di recrudescenza criminale. Da allora – ha detto Francesco Forciniti – ci sono professionisti e cittadini della costa ionica calabrese costretti a fare anche 200 chilometri per raggiungere il presidio di giustizia più vicino. Il trionfo della macelleria sociale. Oggi, nel 2022, c’è un altro governo tecnico, quello di Draghi, che segue la stessa strada dell’illustre predecessore, quella dei tagli e della smaterializzazione della giustizia, mentre non destina neanche un centesimo del famigerato Pnrr alla giustizia di prossimità e al recupero delle gravi ingiustizie perpetrate undici anni or sono».
«E nonostante ciò ci sono esponenti politici che sostengono quel governo, ridotti all’irrilevanza da Draghi e la sua corte, che prendono in giro una città di 80mila abitanti promettendo un obiettivo, quello della riapertura del tribunale, certamente irrealizzabile almeno fin quando ci saranno tecnocrati elitari che governano col pallottoliere».
Presente all’incontro, la deputata membro della commissione giustizia ha brevemente replicato a Forciniti: «Non ho detto che la proposta è stata calendarizzata ma che lo sarà. In commissione c’è un programma ma com’è noto, se ci sono più proposte e si decide di affrontarne un’altra si può variare l’ordine del giorno».
Nella sala sala consiliare erano presenti la presidente del consiglio comunale Marinella Grillo, l’assessore Mauro Mitidieri, il sindaco Flavio Stasi, i consiglieri regionali Pasqualina Straface, Luciana De Francesco, Giuseppe Graziano, primo firmatario della proposta di legge regionale sulla riapertura del tribunale, Davide Tavernise e la senatrice Fulvia Michela Caligiuri. Collegati da remoto sono intervenuti i deputati Elisa Scutellà, Enza Bruno Bossio, Francesco Forciniti e i senatori Rosa Silvana Abate e Francesco Sapia.
«Questa non è la battaglia di una sola città, ma dell’intera Calabria – ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi – perché finalizzata a restituire l’unico tribunale chiuso nella Regione da oltre dieci anni. Chiusura che ancora oggi non ha alcuna giustificazione e non ha ottenuto alcun effetto positivo. Al contrario, dove lo Stato arretra, avanza l’antistato ed è il momento di far fronte comune per restituire alla Città più grande della Provincia di Cosenza ciò di cui ha diritto».
Da tutti è stata condivisa di chiedere un incontro ai presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato col fine di iniziare una interlocuzione istituzionale sul tema, proposta che sarà concretizzato in un documento che sarà sottoscritto all’unanimità. (lu.la.)
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