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Occhiuto: «Sradicare le incrostazioni in sanità. Bortoletti? Situazione difficile» – VIDEO

Il governatore e commissario è intervenuto al convegno “Oncologia e sistema sanitario: le sfide da affrontare e l’opportunità Pnrr”. L’impegno «personale» per i Pronto soccorso e la pesante eredità…

Pubblicato il: 09/05/2022 – 17:31
Occhiuto: «Sradicare le incrostazioni in sanità. Bortoletti? Situazione difficile» – VIDEO

CATANZARO Il punto sulla sanità calabrese secondo il governatore e commissario Roberto Occhiuto, intervenuto al convegno sull’oncologia promosso dal Corriere della Calabria in collaborazione con l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Dall’impegno a «sradicare le incrostazioni» rappresentate dai «tanti micro centri di potere amministrativo che governano» di fatto nel settore alla riorganizzazione dei pronto soccorso, «autentica emergenza che supervisionerò direttamente» nei prossimi mesi, per arrivare alla necessità di allestire un altro reparto per l’emergenza-urgenza alche al policlinico Mater Domini, fino all’auspicio di poter sbloccare l’impasse sull’arrivo del sub commissario Bortoletti e se ciò non dovesse verificarsi «allora vorrà dire che rimarrò solo con l’altro sub commissario Esposito». Su questi temi, parlando con i giornalisti, si è soffermato il governatore, che poi ha reso noto che mercoledì sarà presentata al tavolo Adduce la versione finale del Programma operativo.

L’intervento

Nel corso del suo intervento, Occhiuto ha evidenziato la necessità di riorganizzare la sanità calabrese. «Ripartiamo da una sanità mai governata negli ultimi anni per via del commissariamento. In questa regione ci sono tante eccellenze, tanti medici straordinari, tante esperienze che si sono sviluppate quasi per inerzia, nel disinteresse della politica e delle istituzioni. Vantiamo, quindi, un tessuto potenzialmente in grado di arricchire il nostro sistema sanitario che va, però, rivisto perché in questi anni non c’è stata alcuna organizzazione. Ho ereditato un sistema nel quale non c’era il programma operativo: il quadro programmatico generale va costruito avendo contezza dei bisogni e delle esigenze dei territori».
«La sanità calabrese – ha detto ancora il governatore – è stata distrutta da dodici anni di commissariamento, anche per scelte compiute prima di questa decennale fase, quando era governata da centrodestra e centrosinistra. Il nostro sistema sanitario contava 42 ospedali, perché la politica in passato ne aveva costruiti all’ombra di ogni campanile. E quando si è deciso di ridurne il numero, non si è investito nei presidi di assistenza territoriale, mandando in sofferenza i presidi ospedalieri rimasti. Il nostro lavoro adesso si sta basando sulla riorganizzazione, a partire dal Dipartimento della Salute. Ho trovato le aziende sanitarie come tante monadi ma senza alcun coordinamento. Abbiamo redatto il programma operativo e lo presenteremo definitivamente al Tavolo Adduce mercoledì prossimo».
Il governatore ha confessato di «aver tirato via dai cassetti polverosi della Regione tante risorse che non erano state programmate negli anni: 85 milioni in attrezzature tecnologiche non spesi. Eppure quando andiamo a visitare gli ospedali delle province di Reggio Calabria o Vibo valentia vi si lavora ancora con strumenti diagnostici obsoleti».
«In questi anni il nostro sistema sanitario – ha sottolineato Roberto Occhiuto – non solo non è cresciuto ma è regredito. Non si è programmato alcun investimento, non è stato assunto personale e mentre la Calabria arretrava le altre regioni crescevano perché investivano in ospedali, in presidi di assistenza territoriale, nelle case della salute, assumevano, determinando così una fortissima sperequazione con la nostra regione. Ecco perché in futuro dovremo muovere battaglia per quella perequazione sanitaria, chiedendo, in virtù delle occasioni fatte perdere alla Calabria, una quota capitale più ampia per poter finanziare la sanità. Ma non lo faremo adesso perché dobbiamo dimostrare, seppur in regime di commissariamento, di saper assumerci le nostre responsabilità. E quindi di saper spendere le risorse fornite e quelle che non sono state spese finora e di saper organizzare la sanità. Solo poi verrà la battaglia per colmare il gap tra le altre e la nostra regione».
«Abbiamo stilato anche un importante piano di assistenza territoriale – ha detto ancora il presidente – con le risorse del Pnrr destinate alle case di comunitàe siamo l’unico ente ad aver integrato quelle risorse con altre del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Ho fatto presente al governo che non abbiamo presidi sanitari territoriali in un territorio che orograficamente paga il prezzo di condizioni infrastrutturali che rendono difficili i collegamenti. E poiché anche le risorse Fsc non erano state impegnate nel corso degli anni, siamo stati in grado di ripianificare altri 19 milioni su questo programma da impegnare in ospedali e case di comunità. Ma queste strutture andranno riempite con professionalità».
Occhiuto ha ricordato anche che «pur non sfondando il tetto delle assunzioni come richiesto da altre regioni, la Calabria potrebbe assumere 2500 tra medici ed infermieri, proprio a causa dei mancati reclutamenti del passato».
Ma c’è un altro problema, secondo il governatore. «La Calabria non è attrattiva per i giovani medici specializzandi, per i giovani oncologi, ad esempio. Oggi un giovane professionista, a causa della carenza di medici in Italia può decidere dove andare a lavorare e di certo non verrebbe a svolgere la sua professione in un ospedale fatiscente. Ci sono stati avvisi pubblicati per assumere personale da alcuni ospedali della provincia di Reggio o a Vibo valentia andati deserti».

«Siamo riusciti a creare una zona franca: nessuno chiede direzioni generali o primariati»

«L’impegno più importante è quello di sradicare le incrostazioni che ci sono a livello amministrativo. Già siamo riusciti a fare in modo che la sanità sia zona franca: nessuno più si avvicina per chiedere direzioni amministrative, direzioni sanitarie, primari, però bisogna creare le condizioni affinché la sanità sia al servizio dei cittadini e non al sevizio di chi sulla sanità spesso ha costruito fortune anche dal punto di vista amministrativo».

«L’università di Catanzaro è una risorsa, ma le chiediamo più assistenza»

Un passaggio sul ruolo dell’Umg di Catanzaro che ospita il convegno del Corriere della Calabria. «L’università – ha detto Occhiuto – rappresenta sicuramente una risorsa perché forma tante giovani professionalità. Io sto chiedendo da un po’ di tempo all’Università di essere più risorsa anche in termini di assistenza sanitaria. Se si viene qui di sabato o domenica non sempre sembra un ospedale, se ci fosse a esempio un pronto soccorso, con la penuria di pronto soccorso che abbiamo nella regione, sarebbe una buona cosa. La Regione deve sostenere gli sforzi dell’Università, fornire all’ateneo tutto quello che le occorre, ma deve avere anche la forza di chiedere all’Università di fare anche un po’ di più per assistere i calabresi».

«Pronto soccorso autentica emergenza, me ne occuperò direttamente»

Occhiuto poi spiega che «sul debito sono abbastanza ottimista, perché ho già posto in essere le procedure per accertare il debito grazie al contributo della Guardia di Finanza, con cui faremo un protocollo, entro il 31 dicembre di quest’anno. Quindi finalmente si farà chiarezza sul debito della sanità. Sono invece più preoccupato di produrre risultati in tempi brevi proprio sui servizi. A esempio, ho riunito oggi alcuni dirigenti del mio Dipartimento e ho detto loro che dalla prossima settimana sarò io direttamente a supervisionare l’organizzazione dei pronto soccorso della regione, così come ho fatto quando si è trattato di fronteggiare l’emergenza Covid e di aumentare il numero delle vaccinazioni. In quell’occasione ho direttamente chiamato ogni giorno i commissari delle Asp, i capi Dipartimento di prevenzione e siamo riusciti a essere la regione che vaccinava di più. Ecco, io vorrei che ci fosse un’organizzazione che funzionasse anche senza il contributo diretto del presidente, che dovrebbe organizzare e pianificare le cose: ma non sempre è così e i pronto soccorso della nostra regione sono un’autentica emergenza. Per questo nei mesi di giugno e luglio – ha riferito il governatore e commissario – mi occuperò soprattutto dei pronto soccorso e dell’emergenza-urgenza».

«Bortoletti? Vorrei che si sbloccasse la situazione»

Affrontato poi il “caso” Bortoletti, il sub commissario nominato a novembre ma ancora non in attività in Calabria per questioni burocratiche legate a dinamiche interne all’Arma dei carabinieri. «Ho sentito Bortoletti nei giorni scorsi – ha specificato Occhiuto – e non intende venire qui se non in utilizzo. Gli avevo chiesto anche la disponibilità a occuparsi, da commissario, di una grande azienda, ma vuole venire solo in utilizzo. L’Arma dei carabinieri mi sembra che questa possibilità non voglia concedergliela, quindi anche in questo contesto sono costretto a lavorare con un solo sub commissario, Esposito, e lo ringrazio perché sta lavorando molto bene. Se però avessi avuto anche il contributo dell’altro sub commissario Bortoletti, che avevo scelto, sarebbe stato molto meglio. Spero che si sblocchi la situazione, ho difficoltà a pensare che si possa aggiungere qualcuno che debba imparare a conoscere la sanità calabrese mentre il treno è partito. L’organizzazione è quella che abbiamo costruito: vorrei ci fosse Bortoletti, se non ci dovesse essere, significa che rimarrò soltanto con Esposito». 

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