CATANZARO «Non ho letto la proposta di legge, che è in Consiglio regionale. Io mi occupo del governo regionale e cerco di fare in modo che i due ambiti siano diversi. Devo dire che non sono mai molto appassionato a come si costituiscono le commissioni o a come si devono costituire le commissioni, sono più appassionato a capire come affrontare e risolvere i problemi concreti». Il presidente della Regione e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto non si scompone e, parlando con i giornalisti a margine del convegno sull’oncologia promosso dal Corriere della Calabria all’Università di Catanzaro, così commenta la notizia della presentazione, da parte del gruppo regionale del Pd di una proposta di legge che modifica il testo sull’unificazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro, approvata a fine 2021 nel testo ispirato dal presidente di Palazzo Campanella Filippo Mancuso, della Lega, con la fusione per incorporazione dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio nell’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini (e la nascita dell’azienda unica “Renato Dulbecco”). In particolare, la proposta del Pd punta a modificare la composizione della commissione paritetica per la definizione del protocollo di intesa tra Regione e Umg prevedendo l’inserimento anche di delegati dell’ospedale Pugliese Ciaccio e del sindaco della città quale autorità sanitaria sul territorio (e garante delle due aziende).
Sul tema sostanzialmente sorvola anche il rettore dell’Umg, Giovanbattista De Sarro: «Io – dice il rettore rispondendo ai giornalisti – sono uno dei fautori dell’integrazione, a luglio 2020 sono stato quello che davanti all’allora ministro dell’Università Manfredi ho preso l’impegno di fare l’integrazione. Io sono uno che auspica questa integrazione. La commissione paritetica si è riunita due volte, ma di questa problematica (quella sull’ingresso di rappresentanti dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio, ndr) non se ne è parlato. Io sono uno dei due interlocutori, dovreste parlare con il presidente: io i miei delegati li ho già designati. Comunque – conclude De Sarro – dovremmo determinarci entro il 31 dicembre: certo ognuno ha le proprie idee, speriamo di arrivare a una convergenza». (c. a.)
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