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Zelensky a “Porta a Porta”: «Pronto a parlare con Putin. No a ultimatum»

Prima intervista a una tv italiana. «Non riconosceremo la Crimea russa». «Inaccettabile “Via Crucis” con bandiere russa e ucraina»

Pubblicato il: 12/05/2022 – 20:57
Zelensky a “Porta a Porta”: «Pronto a parlare con Putin. No a ultimatum»

ROMA Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista a Porta a Porta ha detto di essere pronto a parlare con il leader russo Putin ma senza ultimatum e ha ribadito che non dobbiamo cercare una via d’uscita per la Russia. Per la prima volta il leader ucraino interverrà in una tv italiana nell’edizione in onda nella serata di questo 12 maggio. Nel farlo, Zelensky ha ringraziato il premier Draghi per aver adottato le sanzioni europee contro la Russia.
Moltissime le tematiche affrontate nel corso dell’intervista, tutte rilevanti per comprendere come potrà svilupparsi il conflitto in Ucraina. «Sono pronto a parlare con Putin, ma non devono esserci ultimatum e i russi devono uscire dal nostro territorio: è il primo passo per parlare» ha dichiarato il presidente ucraino. Zelensky ha poi aggiunto: «La questione delle trattative si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi e uccidono persone».
«Siamo pronti a fare uno scambio con i russi per salvare i vivi e portare fuori i nostri morti da Azovstal – ha detto – I civili sono già stati evacuati, ora restano i feriti, non vogliamo lasciarli lì. Si farà tutto il possibile». Concedere una larga autonomia al Donbass? «Ma lì non è rimasto niente, i russi hanno ucciso, distrutto e ora chiedono l’autonomia? Noi non riconosceremo mai l’autonomia» afferma il presidente ucraino.

Sul viaggio di Draghi a Washington

Rispetto al rischio di un attacco della Transnistria, ha detto di ritenerlo possibile, «ma non siamo molti preoccupati». Ha poi ringraziato l’Italia per aver aderito alle sanzioni e commentato le dichiarazioni rese ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi a Washington: «Non siamo in condizioni pari, ma il mondo è unito intorno a noi. Draghi ha ragione: noi possiamo vincere perché stiamo combattendo per la verità». Rispetto alle possibili trattative con la Russia, ha detto: “Non ho mai parlato di riconoscere l’indipendenza della Crimea, non la riconosceremo mai come parte della Russia. La Crimea ha sempre avuto la sua autonomia, ha uno suo parlamento, ma all’interno dell’Ucraina”. In generale, ha sottolineato che «proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader». Inoltre, pur ringraziando il Papa per gli sforzi in direzione di una tregua, ha definito «inaccettabile» che alla Via Crucis siano sfilate insieme le bandiere russa e ucraina.

Dal fronte

In Ucraina notte di bombardamenti: le truppe russe hanno colpito il distretto di Kryvyi Rih nella regione di Dnipropetrovsk, nel sudest, usando anche munizioni vietate al fosforo e a grappolo, secondo quanto riferito su Telegram dal capo dell’amministrazione militare, Oleksandr Vilkul, riporta Ukrinform.

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