TREBISACCE «La situazione sta diventando drammatica per lavoratori e famiglie che, tra mancata erogazione dei salari e arretrati, sono senza stipendio da 4 mesi. Il tutto aggravato da una crisi economica e dal rincaro dei prezzi e il non aver garantito ai lavoratori neanche l’anticipo del costo della benzina come avevano comunicato alle organizzazioni sindacali». È quanto fanno sapere Federica Pietramala (Flai Cgil), Antonio Pisani (Fai Cisl) e Marco Stillitani (Filbi Uil) confermando la prosecuzione dello stato di agitazione dei lavoratori del Consorzio di bonifica di Trebisacce che impossibilitati a prestare la propria opera perché non retribuiti sono fermi nei cantieri. I rappresentanti dei sindacati di categoria, che hanno reso noto di avere avviato la procedura per proclamare lo sciopero generale per il 31 maggio, si dicono «molto preoccupati per la situazione che si è venuta a creare e che mette a rischio la campagna di irrigazione con possibili consistenti danni a centinaia di aziende agricole del territorio».
«I lavoratori fino a oggi, nonostante tutte le privazioni e le difficoltà – sostengono ancora i sindacalisti – con responsabilità hanno continuato a garantire i servizi di bonifica e sorveglianza, ma si è arrivati al punto che anticipano di tasca propria e utilizzino per i servizi i loro mezzi privati. Chiediamo al presidente della Regione Roberto Occhiuto e all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo di aiutare i lavoratori, trovando soluzioni adeguate e immediate per uscire da questa situazione affinché l’agricoltura resti in Calabria volano di sviluppo per un intero territorio».
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