Venerdì prossimo a Cosenza si svolgerà la gara di ritorno del play out contro il Vicenza, per la permanenza in serie B. La partita d’andata è stata condizionata da gravi errori arbitrali che hanno danneggiato fortemente la squadra silana.
A rendere più tesa la situazione alcuni comportamenti assurdi, di calciatori e di uno pseudotifoso di casa. Il portiere del Vicenza, Contini, ha rivolto un ‘espressione ingiuriosa a fine match ai tifosi cosentini, mentre un giovane energumeno veneto ha diffuso un video pieno di insulti razzisti contro i calabresi.
Ancora oggi una partita di calcio, che dovrebbe essere una festa, diventa luogo di possibili guerre in un momento in cui purtroppo le guerre vere spirano.
Il rischio che la partita di venerdì diventi ciò che non deve essere, viene alimentato dalla violenza incontenibile dei social, sui quali è possibile leggere di tutto.
Bene ha fatto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, a richiamare tutti alla civiltà, e bene ha fatto il suo omologo vicentino a prendere le distanze dalle deliranti parole del tifoso isolato. A Vicenza, giovedì scorso, gli ultras della squadra rossoblu sono stati trattati con rispetto. Se l’arbitro ha sbagliato, non può essere certo colpa della squadra e dei supporters vicentini.
È bello, e lo dico da tifoso, che lo stadio sia pieno venerdì sera ma è doveroso dimostrare che i calabresi sono civili e ricchi di cultura. Ci sono leggi e norme stringenti che puniscono, giustamente, chi tenta o attua violenza negli stadi.
Che si tifi per 90 minuti senza cadere nel tranello di comportamenti inaccettabili. Gli stupidi esistono dappertutto ed è sempre sbagliato identificare in un idiota un intero popolo.
Che sia una festa e che vinca in campo e fuori, Cosenza.
*Giornalista
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