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L’ex segretario di monsignor Bertolone rimosso dal clero

Decisione «inappellabile» di Papa Francesco comunicata al vescovo di Cassano. «Imputazioni concernenti la vita sacerdotale»

Pubblicato il: 16/05/2022 – 21:15
L’ex segretario di monsignor Bertolone rimosso dal clero

CASSANO ALLO JONIO Lo scorso 5 maggio, la Congregazione per il Clero ha comunicato al vescovo di Cassano allo Jonio Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, la decisione, presa da Papa Francesco il 2 maggio 2022, «di dimettere il presbitero Francesco Candia dallo stato clericale, con relativa dispensa dagli obblighi sacerdotali, compreso il sacro celibato». Una nota della diocesi di Cassano racconta l’allontanamento del religioso, già segretario dell’ex arcivescovo di Catanzaro-Squillace Vincenzo Bertolone (che, prima di diventare presule della diocesi del capoluogo lo era stato proprio a Cassano). «Tale decisione – si legge nella nota – è inappellabile e non è soggetta ad alcun tipo di ricorso».

Le imputazioni penali «concernenti la vita sacerdotale» non riguardano minori

Alla scelta del Santo Padre si è arrivati al termine di un approfondito procedimento canonico avviato dalla Diocesi nel settembre 2021, «a seguito di una investigazione previa, proseguito nella fase diocesana e portato avanti sulla base di indicazioni da parte della Congregazione per il Clero, presso la quale il processo si è concluso al termine della fase apostolica. Il procedimento ha riguardato imputazioni penali previste dal Codice di Diritto Canonico, non inerenti persone minori, e concernenti aspetti fondamentali della vita sacerdotale».
«Nel corso del suddetto processo – continua la nota – è stato garantito il pieno esercizio del diritto di difesa, nei modi previsti dal diritto canonico, anche attraverso l’assistenza di un avvocato e un’effettiva condizione di parità processuale nei confronti dell’accusa».

Candia non è scomunicato

Francesco Candia, secondo quanto chiarisce la diocesi, «non è scomunicato; rimane in comunione con la Chiesa in quanto fratello battezzato in Cristo ed è invitato ad attingere, come ogni fedele, alla grazia del Vangelo e dei Sacramenti. Una pena nella Chiesa viene inflitta sempre in vista di un bene maggiore, sia per colui che ne viene raggiunto, sia per l’intera comunità cristiana. Accogliamo con docilità questa decisione, custodendola nella preghiera».

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