VIBO VALENTIA Le politiche e le azioni «mai fatte prima» per la tutela del mare calabrese. Questo il tema al centro dell’incontro che si è tenuto al porto di Vibo Valentia tra il presidente della Regione Roberto Occhiuto e il direttore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Silvio Greco. «La novità è che per la prima volta abbiamo coinvolto l’istituto più importante che studia il mare – ha dichiarato il presidente Occhiuto – e abbiamo iniziato a occuparci di questo tema già da novembre, non a luglio quando è troppo tardi, come è stato fatto finora. Già da tempo le forze dell’ordine insieme alle Procure e ai carabinieri sono tutte impegnate su questo ambito». Mesi di lavoro e di concertazioni per arrivare a riprogrammare l’intero sistema della depurazione: «Stiamo cercando di fare quelle riforme che in Calabria non sono state fatte per 20 anni – ha continuato il governatore – non ci aspettiamo di avere risultati apprezzabili già in questa stagione, ma contiamo di risolvere le problematiche più gravi nel tratto tirrenico che va da Tortora a Nicotera». L’attenzione e gli sforzi delle politiche regionali sono particolarmente rivolti alla salvaguardia del mare e al contrasto all’inquinamento ambientale: «Secondo i dati Ispra la Regione Puglia depura 300mila tonnellate di fanghi all’anno, facendo le dovute proporzioni la Calabria dovrebbe occuparsi di 150mila tonnellate e invece stando ai dati ne depuriamo solo 50mila, ciò significa che i restanti finiscono in mare».
Per il governatore dagli accertamenti effettuati dalle forze dell’ordine è emerso in maniera evidente che il principale problema si individua negli «scarichi abusivi di aziende (spesso non collettate), frantoi e stabilimenti balneari, che portano i rifiuti in mare o nei fiumi». «Anche Calabria Verde sta contribuendo – ha affermato i presidente della Regione – pulendo i fiumi, e stiamo spingendo i comuni a comprare pompe di sollevamento per ovviare all’inquinamento dei torrenti». Per Occhiuto dunque, l’intervento non può che essere strutturale e il primo passo per concretizzarlo è stato un incontro con il commissario nazionale per la depurazione: «Gli ho chiesto di mettere assieme le nostre e le sue risorse per velocizzare le operazioni di adeguamento e di costruzione dei depuratori in Calabria, la strada è quella di fare un “Cis” perché consente di strutturare le risorse con modalità molto più veloci».
«Io mi sono impegnato a riformare sistema dei rifiuti e delle acque – ha concluso Occhiuto – attraverso un’Authority unica, la Multiutility, e le polemiche che sono nate su questa mia scelta non mi spaventano affatto, ma vado avanti e cercando di fare quelle riforme di cui i calabresi hanno bisogno. Il mio approccio è sempre quello di scegliere i migliori collaboratori a prescindere dalle appartenenze politiche e di intervenire anche sui temi impopolari, quando si tolgono quote di potere ai sindaci non è popolare, così come creare un’ato al posto di cinque».
«Oggi iniziamo la campagna oceanografica, quindi seguiremo tutte le condotte sottomarine nelle quali defluisce il liquame trattato dal depuratore». Silvio Greco, direttore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, introduce le attività tecniche che caratterizzeranno questa fase. «Per monitorare questa attività – spiega – abbiamo a bordo una “rosetta”, che serve a raccogliere campioni, un robot filoguidato che ci consente di seguire tutta la condotta e capire se ci sono eventuali problemi di rottura con delle telecamere al alta definizione e poi abbiamo un sonar che mappa il fondale marino. Con questi strumenti iniziamo a capire qual è il collegamento tra il sistema depurativo a terra e il sistema di smaltimento. Ci aspettiamo di trovare situazioni particolari, condotte vetuste e con delle rotture o mal posizionate, perché se non è stato effettuato uno studio delle correnti prima di posare la condotta c’è il rischio che il liquame torni indietro». Le attese sono alte: «È la prima volta – continua Greco – che si svolge un lavoro così complesso. In questa analisi partiamo dal corpo recettore, quindi dal mare, perché chi ne risente di più è l’ecosistema marino. Si parte dal mare per capire quali sono i meccanismi per poi individuare i problemi e suggerire le soluzioni: questo è l’accordo che la stazione zoologica Anton Dohrn ha sottoscritto con la Regione Calabria e col presidente Occhiuto». (redazione@corrierecal.it)
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