La Finlandia e la Svezia hanno presentato le rispettive domande di adesione alla Nato. Le domande di adesione di Finlandia e Svezia sono presentate al Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dagli ambasciatori dei due Paesi. «Questo è un momento storico in un momento critico per la nostra sicurezza», ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. «Speriamo di concludere rapidamente» il processo di adesione, ha aggiunto.
“Ci sono ancora molte persone rimaste ad Azovstal e continuiamo a negoziare per farle uscire da lì”: lo ha dichiarato alla Bbc il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Maliar affermando che l’operazione di salvataggio dell’acciaieria Azovstal sarà conclusa solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati nei territori sotto il controllo ucraino. Per Maliar, gli appelli dei politici di Mosca a processare per crimini di guerra alcune delle persone prelevate dalle acciaierie “sono stati fatti molto probabilmente per la propaganda interna della Russia”. Si sono arresi, ieri, 250 combattenti ucraini barricati nell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Mosca pubblica il video della resa, Kiev parla dell’evacuazione come una ‘operazione umanitaria’.
Putin afferma che i soldati che hanno difeso l’acciaieria saranno trattati ‘in linea con le leggi internazionali’. Kiev prospetta uno scambio di prigionieri, il presidente della Duma russa si oppone: ‘Vanno processati’. L’Oms, intanto, lancia l’allarme sulla città portuale ucraina, che rischia un’epidemia di colera. Intanto sul fronte diplomatico gli Usa fanno sapere che “la Russia non ci ha dato nessun segnale che una conversazione tra Blinken e Lavrov possa essere utile e costruttiva in questo momento”. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa sottolineando che l’ambasciatore statunitense a Mosca, John Sullivan, “continua ad avere incontri con le sue controparti”. Così come l’amministrazione Usa ha contatti limitati con la delegazione diplomatica della Russia a Washington. Il segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri russo non si parlano dallo scorso febbraio.
La camera bassa del Parlamento russo (Duma) valuterà il possibile ritiro del Paese dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), così come dall’Organizzazione mondiale del commercio (Wto): lo riporta il quotidiano russo Kommersant, citando il vicepresidente della Duma di Stato russa, Pyotr Tolstoj. Secondo la sua dottrina, la Russia non può essere la prima a lanciare un attacco nucleare, può lanciarlo solo come rappresaglia: lo ha detto il vice primo ministro russo, Yury Borisov, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax.
Le truppe russe hanno lanciato all’alba un attacco missilistico dal mare sulla regione di Odessa “continuando a distruggere le infrastrutture degli insediamenti nella regione”. Al momento non si registrano vittime. Lo ha riferito il comando operativo “Sud” su Telegram del consiglio comunale di Odessa, come riferisce Ukrinform. Due attacchi missilistici russi hanno colpito stamattina la città di Dnipro, nell’Ucraina orientale, ferendo una donna e distruggendo parte dell’infrastruttura di trasporto. Lo riferisce l’amministrazione regionale, secondo quanto riporta Ukrinform. “Una notte allarmante e una mattinata inquieta. Un attacco nemico su Dnipro. Un missile è stato abbattuto dalle nostre unità di difesa. I frammenti sono caduti su un cortile privato. Una donna è rimasta ferita”, spiega su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko, aggiungendo che i frammenti del missile hanno danneggiato anche due case. Un secondo missile, aggiunge, ha invece colpito una parte dell’infrastruttura di trasporto, distruggendola. Sono almeno 3.752 le vittime civili provocate dalla guerra in Ucraina: lo ha annunciato oggi l’agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. I feriti dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso sono almeno 4.062. La maggior parte delle vittime riportano ferite causate da munizioni di artiglieria, bombe e razzi.
La Bielorussia introduce la pena di morte per la “preparazione” di atti di “terrorismo”. Lo riferisce l’agenzia russa Interfax. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha firmato degli emendamenti al Codice criminale bielorusso che prevedono la pena di morte per chi tenta di perpetrare un attacco terroristico.
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