ROMA Il Consiglio dei ministri ha dato all’unanimità il via libera alla fiducia sul ddl concorrenza. Nel corso del Cdm, convocato d’urgenza e durato dieci minuti, il premier Mario Draghi ha spiegato ai presenti che la fiducia verrà posta entro maggio al testo base se non si raggiungerà un’intesa o sul testo modificato in caso di accordo. Tutti i ministri avrebbero dato il loro assenso, riferiscono fonti di governo presenti alla riunione.
La mediazione è importante ma lo sono anche i tempi, quelli del Pnrr vanno rispettati. Lo avrebbero detto, a quanto si apprende, il premier Mario Draghi nel corso del Cdm, riferiscono fonti di governo.
Il ddl concorrenza è da mesi impaludato in Commissione Industria del Senato. La riforma della concorrenza, uno dei pilastri del Pnrr, potrebbe mettere a rischio i fondi per l’Italia.
Nessuna ‘strigliata’ ai partiti, Mario Draghi, durante il breve Cdm di oggi, avrebbe solo posto la necessità di calendarizzare entro maggio il ddl concorrenza e autorizzare la questione di fiducia in mancanza di un’intesa, in particolare sul nodo dei balneari, per evitare di far saltare la tranche di Pnrr legata a questa scadenza. Lo assicurano vari ministri al termine della riunione di governo convocata per comunicazioni urgenti del premier. Sarà quindi chiesto alla presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati di calendarizzare subito il provvedimento.
Dopo l’intervento di Draghi, ogni rappresentante dei partiti della maggioranza avrebbe preso la parola per una breve dichiarazione: Andrea Orlando per il Pd, Stefano Patuanelli per M5S, Giancarlo Giorgetti per la Lega e Renato Brunetta, per Fi. All’unisono, raccontano fonti governative, tutti avrebbero concordato con il premier, sottolineando che la procedura indicata da ‘Super Mario’ era quella giusta, perché era passato tanto tempo e il Parlamento aveva avuto tempo per decidere.
«C’è stata la comunicazione da parte del presidente del Consiglio, semplicemente l’indicazione di poter chiudere la legge delega sulla concorrenza entro maggio, anche con la fiducia se necessario». Ha detto il ministro ai Rapporti col Parlamento, Federico D’Incà, lasciando Palazzo Chigi. A chi gli domanda se ci sia un problema politico, «c’è un gran lavoro fatto finora dai senatori, da tutte le forze politiche, c’è bisogno di un ultimo passaggio e vedremo se dovremo mettere la fiducia o arrivare a un chiarimento dell’ultimo miglio. Sono fiducioso».
«Chi mette a rischio il Pnrr per ragioni di propaganda elettorale, anche a fronte di una raggiunta intesa che tiene conto dei punti di vista delle categorie, si assume una enorme responsabilità in un momento come questo». Ha detto il Ministro del Lavoro Andrea Orlando al termine del Cdm. «Il Pd lavora prima di tutto per realizzare le riforme necessarie a ottenere e utilizzare le risorse europee. Questa è la ragione per cui è nato questo Governo. Per questo, abbiamo ribadito la nostra disponibilità a sostenere le soluzioni che l’esecutivo riterrà più opportune. In questo senso abbiamo dato adesione alla proposta di porre la questione di fiducia sul ddl Concorrenza».
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