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Espulsioni da Mosca, via 24 diplomatici italiani. Draghi: «Atto ostile»

Le stesse decisioni per i diplomatici di Francia. Di tutti e tre Paesi il ministero degli Esteri di Mosca ha convocato gli ambasciatori

Pubblicato il: 19/05/2022 – 7:47
Espulsioni da Mosca, via 24 diplomatici italiani. Draghi: «Atto ostile»

Mosca espelle 24 diplomatici italiani come misura di ritorsione per l’espulsione di funzionari russi. Le stesse decisioni per i diplomatici di Francia (34 espulsioni) e Spagna (27). Di tutti e tre Paesi il ministero degli Esteri di Mosca ha convocato gli ambasciatori.

Draghi: «Ne prendiamo atto»

«Le espulsioni sono un atto ostile, ma non chiudere i canali della diplomazia», replica il premier Draghi. «L’Italia prende atto» della decisione di Mosca, fa sapere la Farnesina che «chiede con forza un immediato cessate il fuoco». «Finlandia e Svezia già cooperano con la Nato e condividono i valori fondanti. Siamo d’accordo per rendere le procedure per le adesioni più celeri: dobbiamo sostenere i Paesi nel periodo di transizione», ha detto il premier Draghi dopo l’incontro con la primo ministro finlandese Marin a Palazzo Chigi. Ma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non molla la presa su Svezia e Finlandia: «Abbiamo chiesto loro di estradare 30 terroristi, ma si sono rifiutati di farlo. Non ci rimandate i terroristi e poi ci chiedete il nostro sostegno per la vostra adesione alla Nato…».

Raid Russo sull’Ucraina orientale: ucciso bimbo di due anni

«Ci sono ancora molte persone rimaste ad Azovstal e continuiamo a negoziare per farle uscire da lì»: il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Maliar afferma che l’operazione di salvataggio dell’acciaieria sarà conclusa solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati. I comandanti di più alto grado non sono ancora fuori dall’acciaieria, fa sapere il capo dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Denis Pushiling, secondo cui sono oltre mille i soldati ucraini ancora nei sotterranei, compresi i loro comandanti. «Usciranno solo se si arrendono», dice il Cremlino. Sono «almeno 200 le violenze sessuali sui cittadini e in 60 casi si tratta di bambini», secondo il difensore civico ucraino Lyudmila Denisova. Almeno 5 civili, tra cui un bambino di due anni, sono rimasti uccisi in un raid aereo russo a Bakhmut, nella regione ucraina orientale di Donetsk. Lo ha reso noto l’ufficio del procuratore regionale, citato dall’Ukrainska Pravda, precisando che l’attacco è avvenuto ieri ma le vittime sono emerse successivamente tra i detriti di edifici colpiti. Altre 4 persone sono state ferite, tra cui tre minori di età compresa tra 9 e 17 anni.
La regione di Donetsk è stata poi colpita da 28 bombardamenti russi in 24 ore, che hanno causato un morto e diversi feriti, tra cui bambini. Lo riferisce la polizia ucraina su Facebook. I russi «hanno sparato su 12 insediamenti. Tra i feriti ci sono tre bambini. 52 strutture civili sono state distrutte: abitazioni, 3 scuole, fabbriche, una fattoria e infrastrutture critiche», scrive la polizia. «Hanno sparato sui civili da aerei, carri armati, artiglieria pesante e sistemi missilistici», aggiunge. Bakhmut è la località più colpita, con «un edificio di 5 piani distrutto, un uomo morto e un bimbo di 9 anni gravemente ferito». Le truppe russe hanno lanciato all’alba un attacco missilistico dal mare sulla regione di Odessa «continuando a distruggere le infrastrutture degli insediamenti nella regione». Al momento non si registrano vittime, ha riferito il comando operativo “Sud” su Telegram del consiglio comunale di Odessa, come riferisce Ukrinform. Due attacchi missilistici russi hanno colpito stamattina la città di Dnipro ferendo una donna e distruggendo parte dell’infrastruttura di trasporto, secondo l’amministrazione regionale e riportato da Ukrinform.
Sono almeno 3.752 le vittime civili provocate dalla guerra in Ucraina: lo ha annunciato oggi l’agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. I feriti dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso sono almeno 4.062. La maggior parte delle vittime riportano ferite causate da munizioni di artiglieria, bombe e razzi.

Mosca: «Andremo avanti»

Intanto Mosca ammette difficoltà. «Nonostante le attuali difficoltà», la Russia continuerà la sua «operazione militare speciale» fino al suo compimento, «e i suoi obiettivi, compresa la demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e la difesa delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, saranno completamente raggiunti». Lo ha detto il vice capo del Consiglio per la sicurezza nazionale di Mosca, Rashid Nuurgaliyev, citato dalle agenzie russe. E il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha parlato oggi al telefono con Yang Jiechi, membro del Politburo del Partito Comunista Cinese e Direttore dell’Ufficio della Commissione per gli Affari Esteri che aveva incontrato a Roma il 14 marzo scorso. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. Il colloquio si è concentrato sulla guerra in Ucraina, i temi della sicurezza regionale e sulla non proliferazione ma anche i rapporti Usa-Cina.

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