CATANZARO “Ricalibrare”, assicurando pari dignità alla componente ospedaliera, la composizione della commissione che deve guidare il processo di creazione dell’azienda unica di Catanzaro con la fusione per incorporazione dell’Ao Pugliese Ciaccio nell’Aou Mater Domini. Il Pd rilancia la sfida presentando in una conferenza stampa la proposta di legge di modifica del testo approvato dal Consiglio regionale a fine 2021, testo promosso dal presidente di Palazzo Campanella Filippo Mancuso, della Lega. L’obiettivo della proposta normativa dei democrat è quello di inserire anche la componente ospedaliera del Pugliese Ciaccio nel gruppo di lavoro che deve concretizzare il protocollo d’intesa da stipulare tra Regione e Università di Catanzaro: il testo del Pd, depositato da alcune settimane in Consiglio regionale, punta inoltre a inserire nella commissione paritetica anche la figura del sindaco di Catanzaro, in qualità di garante istituzionale del processo di unificazione delle due aziende. A presentate i contenuti della proposta di legge sono stati oggi i consiglieri regionali del Pd Raffaele Mammoliti ed Ernesto Alecci, il segretario provinciale dei democrat Domenico Giampà e il candidato sindaco di Catanzaro per il centrosinistra, Nicola Fiorita, che da tempo propugna un riequilibrio nella composizione della commissione per l’integrazione.
«Già in sede di dibattito in Consiglio – ricorda Mammoliti – avevamo posto la problematica di come fosse possibile che in una commissione permanente che realizza la fusione tra due realtà sanitarie importanti fossero escluse le competenze e le professionalità del Pugliese Ciccio, esclusione secondo noi non giusta. La nostra proposta non venne presa in considerazione ma oggi l’abbiamo trasformata in un provvedimento legislativo, sperando e auspicando che oggi la maggioranza possa arrivare a una valutazione positiva. Altrimenti, non si comprenderebbe il perché una parte importante dell’integrazione resti esclusa dalla commissione. Nella proposta dunque – specifica il consigliere regionale del Pd – abbiamo inserito la presenza della componente del Pugliese Ciaccio, al fine di dare dignità paritaria alle due componenti che si integrano, e abbiamo anche inserito la presenza del sindaco quale figura istituzionale principale del capoluogo, a garanzia di un processo che comunque secondo noi deve guardare non solo a Catanzaro ma a tutta la Calabria». Mammoliti quindi aggiunge: «Noi l’abbiamo detto anche nel dibattito, non siamo contrari anzi vediamo in questa integrazione la possibilità di mettere in asse tutta la sanità calabrese, non solo quella catanzarese, una prospettiva importante e un obiettivo strategico importante se si vuole dare risposte ai nodi critici della sanità come l’emigrazione sanitaria, la mancanza di personale, il mancato riconoscimento delle scuole di specializzazione. Quindi, a questa operazione guardiamo con interesse e favore, ma ovviamente la vediamo con questi tratti più ampi e non come un’operazione localistica e circoscritta solo alla città di Catanzaro come ci sembra la intenda la maggioranza, perché qui stiamo costruendo l’insediamento sanitario più importante della Calabria. In occasione del dibattito in Consiglio regionale – ricorda ancora il consigliere dem – abbiamo notato che c’era l’esigenza di un controbilanciamento tra gli obiettivi del presidente della Giunta, interessato ad Azienda Zero, e il presidente del Consiglio regionale. La nostra proposta emendativa nasce dall’esigenza di ampliare la commissione permanente rispetto all’originaria previsione, troppo chiusa: in altre regioni in queste commissioni sono ricompresi tutti gli interessi e gli attori ma qui non è stato fatto e manca un coinvolgimento del territorio, quello che invece puntiamo a realizzare noi».
A sua volta Alecci ricorda che «sulla legge sull’integrazione, come su altre in verità, abbiamo già sottolineato in aula al presidente Occhiuto e alla maggioranza l’eccessiva fretta di approvare provvedimenti senza prima passare dalla commissione e senza prima discuterne con serenità e valutando tutti gli aspetti. E questa fretta ha spesso generato provvedimenti lacunosi, che hanno costretto subito a immediate revisioni: l’esempio è la legge su Azienda Zero, già arrivata più volte in Consiglio regionale per delle modifiche. Anche questa proposta di legge sulla unificazione per incorporazione delle aziende catanzaresi presenta aspetti macroscopici che non vanno, come appunto l’assenza di rappresentatività dell’ospedale Pugliese Ciaccio nella commissione che dovrà guidare il processo di fusione. È invece giusto che tutte le sensibilità siano ascoltate e facciano parte di questo gruppo di lavoro. Mi auguro che stavolta la maggioranza abbia il buon senso e la lungimiranza di accogliere la nostra proposta. Ribadiamo – specifica Alecci – che noi non vogliamo mettere i bastoni tra le ruote né fare una opposizione solo strumentale tesa a bloccare provvedimenti del governo regionale, la nostra è un’opposizione costruttiva: se ci avessero ascoltato prima oggi non ci sarebbe bisogno di tornare in Consiglio regionale per questa proposta di modifica». Dal canto suo Giampà auspica «un maggiore coinvolgimento rispetto a questo iter e un’assunzione di responsabilità della politica su quello che avviene nella società affinché si possa tutti contribuire a questo processo. Dovremmo avere il coraggio di parlare, più che di nuove strutture sanitarie, di una nuova sanità in un dibattito che vede il Pd giocare un ruolo da protagonista, a partire da queste elezioni nelle quali Fiorita è il candidato ideale di sintesi tra le proposte del Pd e del centrosinistra e quelle del civismo». Infine, Fiorita, che ringrazia il gruppo regionale del Pd «per aver raccolto con grande energia e grande tempestività la nostra proposta di emendare la legge regionale sull’integrazione delle due aziende ospedaliere. Auspico che la proposta del Pd sia approvata all’unanimità e possa riequilibrare la composizione della commissione, tutelando gli interessi non solo del Pugliese Ciaccio ma dell’intera città di Catanzaro. La ratio dell’integrazione è corretta, perché l’unione tra le due aziende può consentire sì risparmi ma soprattutto un’espansione delle potenzialità dell’ospedale e del Policlinico, ma questo può reralizzarsi solo se l’integrazione avviene in modo paritario e virtuoso. Abbiamo poi voluto inserire la funzione del sindaco, chiunque esso sia, proprio in funzione di garanzia della città. È un passo importante per la tutela della sanità catanzarese, il primo passo per farne un polo di eccellenza in tutto il Sud, con più risorse e con servizi potenziati, e – conclude il candidato sindaco – per chiedere al governo un impegno per potenziare la nostra principale industria, la sanità, e il principale interesse dei cittadini, la salute».
Ma la conferenza stampa è anche l’occasione per fare un punto della situazione più complessivo sulla sanità calabrese, alla luce anche dell’esito del tavolo Adduce di ieri, esito definito dal governatore e commissario della sanità Occhiuto estremamente soddisfacente. Per il Pd invece i dubbi sono ancora tanti. Mammoliti osserva: «Ancora dobbiamo vedere gli ottimi risultati sul piano delle ricadute concrete. Ci sono dei miglioramenti sul piano delle disponibilità di risorse, ma in questo momento la sanità non è un problema di risorse ma di mancanza cronica di personale e di bassi livelli di assistenza. Le risorse che si rendono disponibili sono importanti ma speriamo che siano utilizzate per eliminare queste criticità». Secondo Alecci «il presidente Occhiuto è un bravo comunicatore e non si può dire che non stia lavorando, è iperattivo tra la Cittadella regionale e i ministeri a Roma. Da calabrese mi auguro che questi risultati e questi annunci si trasformino in fatti concreti. In Consiglio regionale ho spesso detto che è giusto aspettare qualche mese prima di giudicare questo governo regionale, non sarebbe onesto intellettualmente, ma ora sono passati 8 mesi e ci aspettiamo che qualcosa di concreto si incominci a vedere sui territori e non solo attraverso i comunicati stampa». (c. a.)
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