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Storia e protagonisti della Costituzione, il nuovo libro di Gratteri e Nicaso

«Dobbiamo essere presenti e vigili per rimuovere ogni ostacolo che insinui i principi della Costituzione», ha spiegato lo storico e saggista

Pubblicato il: 19/05/2022 – 16:43
Storia e protagonisti della Costituzione, il nuovo libro di Gratteri e Nicaso

LAMEZIA TERME «Noi dobbiamo essere presenti e vigili per rimuovere ogni ostacolo che insinui i principi della Costituzione». Il professore universitario, saggista e scrittore Antonio Nicaso ci risponde dal Canada, dove vive e lavora ormai da decenni. Da un paio di giorni è in edicola il nuovo libro scritto a quattro mani col procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Si intitola “La Costituzione attraverso le donne e gli uomini che l’hanno fatta” ed è un volume destinato ai ragazzi, grazie anche alle belle illustrazioni di Marta Pantaleo. Nel libro sono racchiuse le storie di «madri e padri costituenti che hanno ispirato la nostra Carta anche con una parola, che hanno modificato un articolo. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale – dice Nicaso – c’era bisogno di ripristinare tutte quelle libertà e guarentigie che erano venute meno col fascismo».

Le 217 pagine del libro sono suddivise per aree tematiche. Vi è una introduzione storica, la spiegazione dei principi fondamentali della Costituzione, le storie degli uomini e delle donne che hanno fatto e ispirato la Costituzione – Sandro Pertini, Lina Merlin, Adele Bei, Teresa Noce, Giorgio La Pira, Giuseppe Dossetti. Infine il libro affronta quei diritti che vanno salvaguardati sempre così come li garantisce la nostra Carta: il diritto al lavoro, alla sanità, allo studio. Temi mai attuali come in questo periodo storico. «Oggi è importante capire – spiega Nicaso – quanti lotte sono state affrontate e quanto sangue è stato versato per garantire libertà e diritti venuti meno col fascismo». La domanda da porsi oggi è: quello che non è mio, è di tutti o di nessuno? Forse capire che è di tutti ci aiuterebbe a far crescere in noi il senso di essere comunità, accrescerebbe il valore del bene comune. Non è un caso che nel volume venga citato Piero Calamandrei il quale durante un famoso discorso agli studenti a Milano, il 26 gennaio 1955, raccontò la storia di due italiani che emigrano. Il battello sul quale si trovano ad un certo punto rischia di affondare. Uno dei due è preoccupato e dice all’altro “il battello rischia di affondare”, e l’altro risponde con indifferenza: “non è mica mio”. Così Calamandrei prosegue: «La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà». (redazione@corrierecal.it)

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