CORIGLIANO ROSSANO Sarà discusso nel merito dal Tribunale amministrativo regionale il ricorso presentato da un’imprenditrice di Corigliano Rossano, colpita nei mesi scorsi da un’interdittiva antimafia. È quanto stabilito dai giudici amministrativi che non hanno accolto la richiesta di sospensiva presentata dai legali Aldo Zagarese e Paola Clarizia. A confermarlo è lo stesso avvocato Zagarese che, nel riferire di aver prodotto una corposa memoria difensiva, ha sottolineato che la questione sarà discussa nel merito. Nel procedimento si sono costituite parti civili i Ministero dell’Interno e l’Autorità nazionale anticorruzione ed Ufficio territoriale di Governo della Prefettura di Cosenza.
La titolare della struttura balneare, Immacolata Vita, è la ex coniuge di Mario Straface, rimasto coinvolto nell’inchiesta denominata “Santa Tecla” nel 2010 – condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro – a seguito della quale ha scontato da tempo una condanna definitiva ad otto anni di carcere, fratello della consigliera regionale ed ex sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface.
L’interdittiva è stata emanata dal prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, nello scorso mese di febbraio ma è divenuta di dominio pubblico solo a margine dell’udienza in sede cautelare e in camera di consiglio tenutasi nei giorni scorsi. (lu.la.)
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