CATANZARO Il pasticcio dei gadget che costerà la poltrona a una dirigente di settore inizia e finisce nelle stanze del dipartimento Turismo. La firma sul decreto che «entro lunedì» sarà revocato dal governatore Roberto Occhiuto è della dirigente Gina Aquino. Sarà lei – lo ha annunciato sui social il presidente della giunta regionale – a subire la revoca. Ed è inevitabile: il “suo” atto avrebbe destinato più di 160mila euro all’azienda Pubbliturco srl – ha sede a Rende, si occupa di servizi stampa – «per affidamento diretto sul Mepa senza previa pubblicazione di un bando di gara». Un modus operandi ritenuto irricevibile da Occhiuto («i tempi sono cambiati», ha evidenziato nel suo post della tarda serata di venerdì) e non solo.
Ma la storia dei 160mila euro stoppati in extremis è un po’ più vasta e complicata. È difficile pensare che un solo manager, per di più non apicale, possa decidere da sé sull’assegnazione di una somma ingente. La tempistica apre per lo meno qualche domanda che sicuramente riecheggerà tra i corridoi della Cittadella regionale. E l’argomento della determina bloccata richiama la politica. Partiamo dalle date: Gina Aquino diventa dirigente di settore a interim della “Promozione della Calabria e dei suoi asset strategici – Spettacolo e Grandi eventi – Marketing territoriale” il 3 maggio scorso. L’incarico le viene assegnato in un giro di turnover dirigenziale che fa parte della “rivoluzione” burocratica avviata dalla nuova giunta regionale. Aquino, quando firma il decreto, presta servizio nel dipartimento Turismo da dieci giorni. A capo della struttura è il direttore generale Maria Antonella Cauteruccio, nominata reggente l’8 novembre 2021. La procedura revocata da Occhiuto inizia prima dell’arrivo di Aquino in dipartimento. Uno dei passaggi chiave, anch’esso riportato nell’atto, avviene l’8 aprile, quando «con trattativa (…) si è proceduto ad affidare sul Mercato elettronico della pubblica amministrazione alla Pubbliturco srl la fornitura di gadget promozionali personalizzati per l’importo di 134.527 euro (Iva esclusa)». L’«esplorazione del mercato» e la presentazione del preventivo da parte dell’azienda rendese, ovviamente, devono essere avvenuti ancora prima. La catena che porta al pasticcio (eufemismo) dei gadget avallato dalla firma di Gina Aquino, dunque, potrebbe essere più lunga e prevedere altri passaggi e firme chiave nel dipartimento, i cui vertici potranno certamente chiarire a Occhiuto le responsabilità.
Veniamo ai contenuti. Il provvedimento stoppato trae origine dal Piano esecutivo annuale d’immagine e promozione turistica 2022, nel quale «sono previste azioni di promozione e comunicazione attraverso la realizzazione e gestione di materiali promozionali». È per questo – si legge nelle considerazioni del decreto – «che risulta necessario procedere alla realizzazione di materiale promozionale da distribuire nelle maggiori fiere ed eventi a carattere nazionale e internazionale con l’obiettivo di diffondere il brand Calabria Straordinaria». È qui che la storia burocratica potrebbe fondersi con quella politica. Calabria Straordinaria è progetto di punta dell’assessorato al Turismo guidato da Fausto Orsomarso. Uno dei punti di forza della “nuova” comunicazione pensata anche per trasformare in fatti il claim di una «Calabria che stupisce». È per non sporcare questo percorso con un decreto che gli è parso confezionato da una sartoria clientelare che Occhiuto è intervenuto a gamba tesa bloccando il provvedimento e annunciando la rimozione della dirigente. Il filo delle responsabilità, però, potrebbe srotolarsi e salire di livello. (redazione@corrierecal.it)
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