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In Calabria per 2 giovani occupati ci sono 3 Neet: non studiano e non lavorano

E’ l’allarme lanciato da Save the Children: «Il 51% dei quindicenni non è in grado di comprendere un testo»

Pubblicato il: 22/05/2022 – 15:49
In Calabria per 2 giovani occupati ci sono 3 Neet: non studiano e non lavorano

ROMA Per Tesauro in Italia esiste «una crudele ingiustizia generazionale perché la crisi ha colpito proprio i bambini. Non solo 1,384mila bambini in povertà assoluta (l dato più alto degli ultimi 15 anni) ma un bambino in Italia oggi ha il doppio delle probabilità di vivere in povertà assoluta rispetto ad un adulto, il triplo delle probabilità
rispetto a chi ha più di 65 anni». ll presidente di Save The Children ha ricordato inoltre, che: «Più di due milioni di giovani, ovvero 1 giovane su cinque fra i 15 e i 29 anni, è fuori da ogni percorso di scuola, formazione e lavoro. In sei regioni, il numero dei ragazzi e delle ragazze Neet ha già superato il numero dei ragazzi, della stessa fascia di età, inseriti nel mondo del lavoro. In Sicilia, Campania, Calabria per 2 giovani occupati ce ne sono altri 3 che sono fuori dal lavoro, dalla formazione e dallo studio. Dati che – ha sottolineato – fanno a pugni con la richiesta del mondo produttivo».

Draghi: «Il Governo investe fondi per le scuole e contro la dispersione scolastica»

«Le crisi si ripercuotono duramente sui giovani. Lo abbiamo visto con la pandemia di Covid-19 – ha detto il presidente del Cosniglio Mario Draghi – che ha portato alla sospensione delle attività a scuola e nei centri sportivi, culturali e ricreativi. La crisi sanitaria ha causato un peggioramento significativo della soddisfazione per la vita tra i giovani, e prodotto un aumento considerevole nella dispersione scolastica e nella povertà giovanile. «Dalla sua formazione – aggiunge – il governo ha messo i diritti e le aspettative dei giovani al centro della propria azione. Con il piano nazionale di ripresa e resilienza investiamo per migliorare l’istruzione e le opportunità di formazione per i giovani, per ridurre le diseguaglianze territoriali e di genere, per sviluppare competenze utili sul mondo del lavoro. Mi riferisco, per esempio, alla riforma e ai fondi stanziati per potenziare gli istituti tecnici superiori, agli interventi di ristrutturazione delle scuole, agli incentivi per le ragazze che studiano materie scientifiche e tecnologiche (stem)». Poi conclude: «L’impegno a dare ai bambini e ai ragazzi le opportunità che meritano deve andare oltre i nostri confini. Come insegna l’attività di Save the Children, ne va della pace e della coesione mondiale, della sostenibilità dell’economia globale, della tutela delle persone più vulnerabili. L’assistenza umanitaria e le politiche di sviluppo devono andare di pari passo. Il governo italiano intende continuare a fare la sua parte anche in questo. Vi auguro buon lavoro per queste giornate di incontri».

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