La scorsa settimana il Teatro Comunale ha contenuto a stento la “Grobe Koalition” che sostiene la candidatura di Valerio Donato a sindaco di Catanzaro. Sin dalle prime ore del pomeriggio una moltitudine di sostenitori si è riversata su Corso Mazzini in attesa che venissero aperte le porte e conquistare un posto in sala.
Presenti tutti i candidati delle dieci liste che supportano la candidatura a primo cittadino del professore di Diritto commerciale dell’Università “Magna Grecia”. È stata una manifestazione politica come poche volte si è vista a Catanzaro: tante le proposte, tante le attenzioni, tanti gli applausi; come tante sono state le proposte negli interventi dei rappresentanti delle liste schierate con il professor Donato.
Si è parlato del nuovo percorso della politica catanzarese: dallo sviluppo del territorio, alla crescita della Città, a quella dei quartieri, fino alla sfida che una nuova classe dirigente si sente di fare a quella mediocre che ha rappresentato Catanzaro negli ultimi venti anni.
Considerati nel suo intervento anche questi argomenti, Valerio Donato ha concluso la manifestazione dopo aver sottolineato «la soddisfazione di aver lavorato per realizzare una nuova classe dirigente con la quale sostituire quella mediocre che siede a Palazzo De Nobili, con la speranza che abbia i giorni contati».
Donato ha chiuso con un impegno forte rispetto alla «parsimonia» dell’Amministrazione uscente. «Nel nostro programma – ha detto – ci sono i quartieri che vanno cambiati. Lo faremo sostituendo questa classe dirigente. Intendiamo impegnarci per lo sviluppo di Catanzaro. E’ il nostro obiettivo!».
L’intervento di Donato dai contenuti forti è stato interrotto più volte da scroscianti applausi, soprattutto quando ha fatto riferimento ad «una nuova classe dirigente da offrire alla Città per sostituire quella mediocre che c’è adesso».
Prima il saluto dei candidati, limitato a brevissimi momenti. Gianluca Tassone, figlio dell’onorevole Mario è stato il primo a recarsi ai microfoni. «La Città – ha detto – è molto attenta alle cose che si dicono e che si vorrebbero fare da tempo, ma che non sono state mai realizzate». Perciò «dobbiamo parlare di un progetto politico che unisce le tante sensibilità che pure sono presenti a Catanzaro». «Il nostro – ha aggiunto – è un movimento politico e sociale che è nato e che intende lavorare con l’intento di rilanciare il capoluogo di regione».
Per Elena Bova, «Catanzaro necessita di un cambiamento dello stile di governo. E ciò lo può fare chi ha una visione unitaria della città e intende dare un senso alla politica».
Fabio Guerriero è stato molto diretto: «Siamo chiamati a scegliere se votare la paura, l’odio, la bugia e gli interessi romani oppure dare fiducia a chi ci dà speranza. Valerio Donato è figlio di questa città e si propone per essere sindaco di Catanzaro forte delle sue idee e della nostra volontà di non delegare ad altri la scelta del futuro dei nostri figli. Per tutti noi Donato rappresenta la speranza. Poi tutti gli altri».
Il professor Donato, a conclusione della serata, ha puntualizzato che «il progetto politico per Catanzaro è nato senza imprimatur da Roma. La nostra – ha proseguito – non è una partecipazione qualunque. Essa è nata da un’idea di città tra persone che sanno cos’è la politica, perché sanno quali e quanti sono stati i sacrifici per costruire il percorso con il quale intendono realizzare questa nostra idea».
«A noi – ha proseguito Donato – non interessa il potere, interessa la Città. Non voglio essere servo – ha aggiunto – ma neanche padrone. Lavoreremo soprattutto per un continuo confronto delle idee, per avere partecipazione e per strutturare un organo comunale in modo che ciascun cittadino possa partecipare e sentirsi parte di esso». «La vera scommessa che ci proponiamo è di rendere questa Città utile ai catanzaresi».
Donato ha concluso con una promessa: «Catanzaro va resa più civile, con rapporti di sinergia tra i quartieri. Bisogna che esca dalla condizione di subalternità nella quale è stata relegata. Può ottenerlo se riesce a fare luce sul ruolo di capoluogo che le è stato riconosciuto».
*giornalista
x
x