REGGIO CALABRIA Tabaccai, titolari di piccoli bar o supermercati sarebbero, quindi, stati costretti ad acquistare merce che poi rimaneva invenduta nei magazzini. È quanto emerge dalle indagini che hanno portato agli arresti di 5 esponenti della cosca Facchineri, eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. Si tratterebbe di casse di champagne o liquori dal valore di oltre 200 euro a bottiglia; bevande energetiche di nicchia. Inoltre risulterebbe emersa in capo ad una società dietro cui operavano gli indagati, come affermato dagli stessi nel corso di alcune conversazioni intercettate, l’esclusiva per prodotti riconducibili anche ad un noto ex calciatore.
Le indagini durate dall’ottobre 2019 al giugno 2020 hanno fatto emergere che nel pieno della pandemia da covid19, l’organizzazione criminale avrebbe perseguito l’obiettivo del controllo totale del territorio e delle attività economiche di Cittanova facendo leva sull’aura di mafiosità promanante dall’appartenenza alla ‘ndrangheta. Nello specifico, gli indagati avrebbero imposto a numerosi esercenti locali di acquistare bevande che, in ragione del loro costo e delle restrizioni governative del lockdown, erano di difficile rivendita. Oltre agli arresti, i carabinieri hanno dato esecuzione al sequestro preventivo della società di distribuzione dei prodotti alimentari e bevande imposti agli imprenditori vessati, per un valore stimato di circa 200mila euro. L’autorità giudiziaria ha, infatti, ritenuto in questa fase delle indagini preliminari, che le condotte estorsive poste in essere dai Facchineri e dagli altri sodali siano state agevolate dalla disponibilità del complesso aziendale colpito dal provvedimento.
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