PAOLA L’ex presidente della Sampdoria ed imprenditore Massimo Ferrero (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli e Francesca Conte del foro di Lecce) è stato rinviato a giudizio insieme agli altri otto indagati dal gup del Tribunale di Paola al termine dell’udienza preliminare svoltasi, questa mattina, a Paola. L’ex patron blucerchiato torna libero: il giudice ha deciso di revocare la misura degli arresti domiciliari. La procura di Paola, guidata da Pierpaolo Bruni, aveva avviato un’indagine sul fallimento delle società del gruppo Ferrero.
Il presidente della squadra ligure era stato arrestato a Milano per reati societari e bancarotta, mentre altre 5 persone erano finite ai domiciliari tra cui la figlia di Ferrero, Vanessa e un nipote, Giorgio. Ferrero, in carcere a San Vittore, era poi passato ai domiciliari il 21 dicembre scorso, quando il Riesame di Catanzaro aveva accolto la richiesta dei difensori dell’imprenditore.
Insieme a Massimo Ferrero, sono stati rinviati a giudizio: Vanessa Ferrero, Giorgio Ferrero, l’ex moglie Laura Sini, e Aniello Del Gatto, Roberto Coppolone, Cesare Fazioli, Giovanni Fanelli, Paolo Carini.
È scoppiato a piangere non appena i suoi legali lo hanno informato che il gup di Paola gli ha revocato i domiciliari. Massimo Ferrero, l’ex proprietario della Sampdoria, era stato arrestato il 6 dicembre 2021. I suoi legali, gli avvocati Nicola Carratelli, del foro di Cosenza, e Francesca Conte del foro di Lecce, hanno chiesto la revoca della misura in quanto non più sussistenti le esigenze cautelari, dal momento che le aziende del gruppo sono sotto il controllo dell’autorità giudiziaria ed anche per le condizioni sia fisiche che psicologiche dell’imprenditore, descritto come «molto provato» dall’esperienza. (f. b.)
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