URBINO Oggi a Urbino, il procuratore Gratteri ha ricevuto il sigillo dell’Università. Gratteri si è rivolto agli studenti nell’aula magna del Polo Volponi. Ha raccontato, come spesso accade, cosa significa lottare contro la criminalità organizzata e vivere sotto scorta dal 1989. Si è soffermato, in un passaggio raccontato dal sito Il Ducato.it su una intercettazione che, a suo dire, «certifica cosa sono e come interagiscono le mafie. Tirano la corda, spaventano ma non terrorizzano. C’era una guerra tra due famiglie. L’ambasciatore del capo crimine è entrato in città e ha detto al rappresentante di una di loro: “Buongiorno, come state? Fate attenzione perché quando sparate ad avvocati, serrande e terrorizzate le persone, il popolo vi abbandona. In una mattina potete perdere quello che avete fatto in trent’anni” ha raccontato il procuratore che ha sottolineato: “Questa intercettazione ci spiega che la mafia per esistere ha bisogno del consenso popolare”».
Studenti e studentesse dell’ateneo e delle scuole e autorità civili e militari riuniti erano riuniti per ascoltare la lectio del procuratore di Catanzaro: «Se siamo credibili, i giovani ci seguono», ha ribadito, ricordando che anche i magistrati «hanno abusato del loro potere». Ha poi parlato di «aria di smobilitazione in Italia» riferendosi alle riforme sulla giustizia, dalla Cartabia (che lede anche la libertà di stampa) a quella sul carcere ostativo.
Rivolgendosi agli studenti presenti che hanno scelto di intraprendere un percorso di legge, ha detto: «State lontano dalle correnti. Siate onesti, la credibilità è importante. E abbiate contegno nella vita, siate inappuntabili. Siete sempre in servizio. Lavorate sempre con amore: la gente ha fame di giustizia». E sempre riferendosi alla sua categoria ha poi aggiunto: «Oggi siamo ai minimi storici per la credibilità perché alcuni di noi hanno sbagliato e hanno abusato del loro potere».
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