CORIGLIANO ROSSANO Intimidazione ad un consigliere comunale di minoranza di Corigliano Rossano. Nei giorni scorsi Francesco Madeo, giovane politico locale negli ultimi mesi avvicinatosi ad Azione, il movimento di Carlo Calenda, eletto nella coalizione che ha sostento Gino Promenzio, ha ricevuto una bambolina rosa bruciata ed infilata in un astuccio per occhiali.
In un primo momento pare fosse stata inviata al suo vicino, noto avvocato, ma gli inquirenti che stanno facendo luce sulla questione avrebbero poi stabilito che l’intimidazione era rivolta proprio a Madeo. Rispetto al contenuto del “messaggio” è lo stesso consigliere comunale a spiegarne i motivi al Corriere della Calabria.
«All’inizio abbiamo pensato si trattasse di una sorta di rito vudu, poi smentito. Tutto dovrebbe ricondursi – spiega Madeo – alla vicenda legata a Palazzo Taverna, l’edificio del 1500 alle porte di Schiavonea che l’Amministrazione comunale vorrebbe destinare, in parte, a social house per migranti, nell’ambito dei progetti Pinqua. Noi non siamo d’accordo e lo abbiamo più volte manifestato, raccogliendo anche 700 firme, perché siamo convinti che l’antica struttura, per molti anni sede scolastica, debba continuare ad essere vocata a quell’utilizzo, quindi essere destinata a centro di formazione e integrazioni per migranti, come previsto dalle passate amministrazioni, attraverso dei fondi Pon giustizia».
La battaglia intrapresa dal consigliere comunale a tutela di Palazzo Taverna potrebbe aver intaccato gli affari legati al fenomeno migranti e di conseguenza gli interessi nel settore che si alimenta anche di lavoro nero e caporalato.
«Gli investigatori dei carabinieri – spiega ancora Francesco Madeo – sono convinti che si tratti di questo e starebbero indagando in direzione degli interessi che potrebbero sorgere attorno all’edificio. Sono preoccupato, ma non mi farò intimorire, proseguendo nelle battaglie che ritengo giuste per la comunità».
Le forze di opposizione in Consiglio comunale hanno manifestato solidarietà a Francesco Madeo. «Nello stigmatizzare il grave fatto, auspichiamo che si tratti comunque di un episodio isolato su cui possa essere fatta piena luce – affermano i consiglieri comunali di minoranza Gennaro Scorza, Vincenzo Scarcello, Adele Olivo, Raffaele Vulcano, Mattia Salimbeni, Rocco Gammetta, Antonio Cassano, Gino Promenzio, Rosellina Madeo, Aldo Zagarese, Costantino Baffa –. Questa vicenda rappresenta, in ogni caso, un inquietante attacco alle libertà democratiche e alla capacità di azione che ogni consigliere comunale deve avere per rappresentare al meglio e con la necessaria serenità le istanze dei cittadini, da cui siamo stati chiamati a ricoprire ruoli di carattere istituzionale». (lu.la.)
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